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La Medicina Antroposofica: fra tradizione esoterica e scienza moderna

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Academic year: 2021

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Beatrice Ugolini**

Resumo: o presente trabalho tem como objetivo delinear os princípios fundamentais da

medicina antroposófica contextualizando-os no âmbito do pensamento e da filo-sofia de Rudolf Steiner. Será dada especial atenção à relação entre antroposo-fia, tradição esotérica e ocultista. Procurar-se-á evidenciar em que medida e por que a medicina antroposófica é difundida e praticada na Itália, até mesmo em relaçao a outras terapias.

Palavras-chave: Medicina antroposófica. Rudolf Steiner. Terapias alternativea.

Esoteris-mo. OcultisEsoteris-mo.

L

a medicina antroposofica si autodefinisce come un ampliamento della medi-cina convenzionale. Due, infatti, sono le fonti a cui fa riferimento: da un lato, la medicina convenzionale delle scienze naturali, con suoi metodi ed i suoi risul-tati, dall’altro le conoscenze scientifico-spirituali dell’antroposofia fondata da Rudolf Steiner1.

LA MEDICINA ANTROPOSOFICA: FRA TRADIZIONE ESOTERICA E SCIENZA MODERNA*

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* Recebido em: 30.11.2013. Aprovado em: 22.01.2014.

** Dottore di ricerca in “Teorie del diritto e della politica”. Laureata in Filosofia con una tesi sulla stregoneria, si è specializzata in Criminologia occupandosi dei simbolismi e rituali utilizzati nei culti distruttivi. E’ stata docente a contratto in “Metodologia della ricerca fi-losofica” presso l’Università di Bologna con seminari riguardanti la storia della magia. E’ docente in corsi di aggiornamento tenuti da sindacati di polizia e socia dell’AIS- sezione Sociologia della religione. Autrice de “I saperi, le dinamiche e i luoghi dell’agire magico” (Roma, 2007); coautrice de “Il linguaggio criminale” (Roma, 2012) e di “Abusi sui minori. Fattispecie criminologiche” per la parte relativa a minori e gruppi settari (Roma, 2012).

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L’orientamento terapeutico steineriano, dunque, non considera se stesso come una tera-pia alternativa: il suo intento, infatti, non è quello di sostituire la medicina convenzionale, ma di andare un passo oltre quest’ultima. La medicina antropo-sofica utilizza tutto ciò di cui dispone la ricerca scientifica in termini di conos-cenze utili: la tecnica della’medicina, i controlli di laboratorio, i farmaci, gli interventi chirurgici, la medicina intensiva. Al di là di tutto ciò, essa considera l’uomo come soggetto, nell’insieme della sua personalità e nelle peculiarità della sua biografia. Una peculiare considerazione viene rivolta alla struttura ed al linguaggio del corpo, al tipo di stretta di mano, alle modalità del sonno, alla sensibilità al caldo e al freddo, alla respirazione, ai ritmi fisiologici.

Per i medici antroposofi l’uomo non consiste soltanto di un corpo, ma anche di una psiche e di una personalità individuale. La vita del corpo e la vita dell’anima formano, insieme all’individualità dell’uomo, un’unità, influenzandosi reci-procamente. La considerazione di questo aspetto, nella diagnosi e nella tera-pia, è uno dei fondamenti essenziali della medicina antroposofica. Oltre alle leggi generali di una malattia, la terapia steineriana cerca di individuare le peculiarità di ogni singola persona, poiché ogni uomo è unico e quindi anche ogni trattamento lo è, anche se può essere simile in molti pazienti. Ciò implica che la medicina antroposofica non si ponga mai in modo generalizzante: anche se i quadri clinici sono sempre analoghi, in ogni paziente la malattia si evi-denzia con un suo specifico volto. Il ruolo del paziente nel superamento della malattia diventa, poi, fondamentale, poiché egli rappresenta non solo l’oggetto della terapia, ma il partner stesso del medico: nessuno, infatti, conosce il pa-ziente meglio di quanto egli conosce se stesso (FRANCARDO, 2004, p. 11-8). Risulta, tuttavia, difficile, se non impossibile, delineare i tratti fondamentali della me-dicina antroposofica, senza prima contestualizzarla nell’ambito del pensiero e della filosofia di Rudolf Steiner. La Società Antroposofica nasce nel 1913 come scuola esoterica che si costituisce in polemica con le posizioni, ritenute eccessivamente orientaleggianti, della teosofia di Helena Blavatsky (2000) e, soprattutto, di Annie Besant. L’opera steineriana è vastissima ed è rappresen-tata anche da numerose serie di conferenze che venivano trascritte stenografi-camente e che oggi sono pubblicate in Italia soprattutto dalla Editrice Antro-posofica di Milano.

Uno dei testi in cui Steiner meglio descrive, dal punto di vista esoterico, quel-la costituzione dell’uomo, che rappresenterà poi anche il punto di riferi-mento della medicina antroposofica, è La scienza occulta del 1910. Nel cap. II, egli individua quattro parti costitutive dell’uomo: oltre al corpo fisico (organizzazione fisica), Steiner individua un corpo eterico (orga-nizzazione della vita), un corpo astrale (orga(orga-nizzazione psichica) e una “organizzazione dell’io” che corrisponde alla parte spirituale e che

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contrad-distingue propriamente l’essere umano. L’uomo ha, dunque, in comune con il mondo minerale il corpo fisico, con il mondo vegetale il corpo eterico, con il mondo animale il corpo astrale (STEINER, 1947, p. 19-22). Secondo Steiner, nel corso dell’evoluzione �l’uomo ha espulso gli altri regni della natura las-�l’uomo ha espulso gli altri regni della natura las-l’uomo ha espulso gli altri regni della natura las-ciandoli indietro; per questa ragione tutto ciò che si trova fuori di lui ha però una certa affinità con la sua stessa natura’ (STEINER,1983).

Il corpo eterico �interpenetra tutto il corpo fisico e deve considerarsi come una spe-cie di architetto del medesimo» (STEINER, 1947). E’ alla base dei fenomeni della crescita e della riproduzione, modella il corpo fisico secondo una forma e una struttura archetipica personale e lo introduce nell’ordine superiore delle forze vitali. Per spiegare il corpo astrale, Steiner fa significativamente rife-rimento al fenomeno del sonno: ’ciò che ridesta continuamente la vita fuor dello stato di incoscienza è dal punto di vista della conoscenza soprasensibile il terzo elemento costitutivo dell’uomo’ (STEINER, 1947, p. 21). L’attività più intensa mediante cui si esprime il corpo astrale avviene, dunque, in questo stato: ’durante il sonno l’io e il corpo astrale fuoriescono dal corpo fisico e da quello eterico per tornarvi al momento del risveglio’ (STEINER, 1983, p. 122). L’astrale è il corpo senziente, il portatore di dolore e piacere, pas-sioni ed emozioni: possiede, quindi, una vita psichica o animica. Infine, la vita dell’uomo non si esaurisce in queste esperienze, poiché egli può sviluppare bisogni e desideri che vanno al di là di tutto ciò e la cui origine non risiede né dentro né fuori al suo corpo: �se il corpo astrale fosse lasciato a se stesso, si svolgerebbero in lui i sentimenti di piacere e di dolore e le sensazioni di fame e di sete, ma non si svilupperebbe la sensazione che in tutto ciò vi è qualcosa che permane». Ciò che sperimenta tale sensazione di permanenza è il quarto elemento costitutivo dell’uomo, l’Io, che ne fa �la corona della creazione a cui appartiene»’ (STEINER, 1947, p. 20-1).

In sintesi, solo il corpo fisico può essere percepito con gli ordinari organi di senso: le altre tre organizzazioni possono essere riconosciute in un primo tempo solo tramite i loro effetti nell’ambito dei fenomeni sensibili. Tuttavia, per coloro che hanno sviluppato i loro sensi di percezione superiore, il corpo eterico o vitale costituisce non un oggetto di comprensione intellettiva, ma di vera e propria osservazione. Il corpo astrale è, invece, il portatore delle sensazioni e, a differenza dell’eterico, si differenzia per forma e grandezza dal corpo fisico. E’ a partire dal corpo astrale che l’uomo non è più soltanto un membro della Terra, ma appartiene anche ad altri mondi nei quali entra attraverso lo stato di sonno in cui �ritorna nell’armonia universale»’ (STEINER, 1947, p. 44). L’uso del termine �scienza occulta»’ da parte di Steiner (1947) denota, secondo le sue

stesse precisazioni, una conoscenza nascosta ai sensi ordinari, una indagine soprasensibile. Il riferimento all’occultismo, quindi, non è qui da intendere

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nel suo senso più stretto di pratica di arti segrete e magiche. La filosofia di Steiner si inquadra, infatti, più propriamente, nell’esoterismo, piuttosto che nell’occultismo2. Ciò benché nell’antroposofia esistano riferimenti a entrambe

le prospettive.

La quadripartizione antroposofica costituisce un tratto distintivo e, ancora oggi, molto conosciuto del pensiero di Steiner. Tuttavia, tale partizione, che rappresenta il fondamento dell’intera medicina antroposofica, affonda le proprie radici in un tradizione in cui confluiscono, da un lato, attraverso la mediazione teoso-fica3, antiche dottrine esoteriche orientali, dall’altro lato, riferimenti a motivi

tipici dell’occultismo occidentale del periodo. La distinzione tra corpo fisico/ eterico/astrale/spirituale, ad esempio, si ricollega ad alcune tematiche proprie dello spiritismo che ebbe un primo impulso, e poi una straordinaria diffu-sione, proprio nel periodo immediatamente precedente a quello in cui Steiner visse e operò. Due, infatti, sono le date fondamentali nella elaborazione della dottrina spiritista: il famoso caso delle sorelle Fox, nel 1848, primo episodio riconosciuto di fenomeni medianici, e la pubblicazione, nel 1857, de Il libro

degli spiriti di Allan Kardec, ritenuto la codificazione ’ufficiale’ dei principi dello spiritismo. Fra questi, occorre ricordare il concetto di �perispirito»’ che rappresenta la forma mediante cui gli spiriti si presentano ai vivi durante le sedute medianiche. Secondo Kardec (2007), il perispirito costituisce un invo-lucro fluidico, semimateriale, che serve da legame tra l’anima e il corpo; ben-ché etereo e praticamente impercettibile, è, comunque, sempre materia (KAR-DEC, 2007). Questo �secondo involucro dell’anima»’ esiste anche durante la vita terrena: esso è l’intermediario di tutte le sensazioni che percepisce lo spirito. E’ significativo come Kardec abbia anticipato l’importante influenza che tale �involucro»’ ha sulla salute dell’essere umano: del perispirito, infatti, ’non si tiene abbastanza conto nei fenomeni fisiologici e patologici. La me-dicina, considerando unicamente l’elemento materiale ponderabile, si priva, nell �apprezzamento dei fatti, d’una causa incessante d’azione»’ (KARDEK, 1972). Steiner preciserà in modo assai più puntuale e sistematico tale concetto distinguendo, una parte vitale-eterica da quella propriamente animico-astrale. Pur non utilizzando il termine perispirito siamo, però, di fatto, di fronte a una analoga concezione, di stampo occultistico, di una sfera intermedia che fa da ponte tra l’interamente corporeo e il puramente spirituale.

Gli occultisti fin de siècle svilupparono soprattutto il concetto di corpo astrale che manteneva unite, o non distinguibili fra loro, le due accezioni che, invece, Stei-ner differenziò nella sua formulazione medico-filosofica. Papus4, ad esempio,

spiega, in modo molto significativo, che il corpo astrale ’è l’operaio nascosto che effettua le funzioni della vita vegetativa e conserva al corpo materiale, che mantiene e ripara incessantemente, la sua forma, malgrado la morte continua

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delle cellule fisiche, e la sua armonia funzionale’. Si tratta, quindi, della parte che presiede all’elaborazione di tutte le forze organiche e corrisponde a una vera e propria realtà fisiologica. Inoltre, aggiunge Papus, il corpo astrale forma quella che viene definita aura (PAPUS, 1994). Proprio queste diverse pro-prietà del corpo astrale, permetteranno agli occultisti contemporanei a Stei-ner di spiegare le visioni, i presentimenti, i sogni, la follia. Sempre in questo periodo, sarà Aleister Crowley, le cui opere rivestono ancora oggi grandissima influenza per i movimenti magici e satanisti, a fornire le indicazioni teoreti-camente più esaurienti per sviluppare i poteri del corpo astrale, detto anche ’corpo di luce’. I cosiddetti viaggi astrali diventeranno, così, l’allenamento iniziatico basilare per chiunque desideri praticare la magia: ’il Mago non può impegnarsi mai abbastanza a sviluppare in se stesso tale potere. Gli è estre-mamente utile per difendersi da eventuali attacchi, per ottenere premonizioni, per giudicare i caratteri e soprattutto per sorvegliare il procedere delle sue Cerimonie»’ (CROWLEY, 1976).

Alla luce dei principi esoterici sopra evidenziati, possiamo ora scendere maggiormente nel dettaglio riguardo a quelli che sono i fondamenti della medicina antro-posofica. Essa considera: crescita, rigenerazione, microcircolazione, ritmo veglia-sonno come espressione delle forze vitali del corpo eterico; tensione muscolare, mimica, gestualità come espressione della sfera animica del cor-po astrale; distribuzione del calore, cor-postura, stazione eretta, andatura, senso dell’orientamento, linguaggio come espressione del mondo spirituale. La qua-lità di vita si preserva osservando e curando l’uomo nella sua globaqua-lità, tenen-do presente che l’organismo umano si articola in corpo fisico, eterico, astrale e Io. Il medico antroposofico, dunque, porrà attenzione nell’osservazione di particolari aspetti che, di solito, la medicina tradizionale valuta solo secon-dariamente: si informa, ad esempio, se il paziente è attivo e laborioso o tende alla pigrizia; se è goloso di cibi salati; se sogna spesso e intensamente e così via. Se una persona è pigra, infatti, vuol dire che possiede una forte mobilità sul piano del corpo astrale e dell’io che non giunge, però, a livello cosciente; in chi è avido di sale si riscontra, invece, una eccessiva connessione dell’io e del corpo astrale con il corpo fisico ed eterico; se si ha, infine, una intensa vita onirica significa che io e corpo astrale hanno una tendenza a sviluppare un’attività propria e non intendono occuparsi troppo del corpo fisico (STEI-NER, 1983, p. 95-8).

La quadripartizione corporea, che, come si è notato, rappresenta un presupposto eso-terico, ma anche occultistico, non è l’unico fattore che la medicina steineriana prende in considerazione. La complessità strutturale della realtà quadripartita dell’uomo si manifesta e si completa, infatti, nella cosiddetta tripartizione fun-zionale. Si distinguono, così, un sistema neurosensoriale, che sta a fondamento

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del pensare; un sistema ritmico (principalmente sistema respiratorio e sistema cardiocircolatorio) che sta a fondamento del sentire; un sistema del ricambio e delle membra (principalmente ricambio energetico e apparato locomotore), che sta a fondamento del volere. La concezione antroposofica considera, infat-ti, gli aspetti psichici come qualcosa che pervade l’uomo nella sua interezza e che non riguarda soltanto il sistema nervoso (STEINER, 1983, p. 54-74). Fra le due polarità del sistema neuro-sensoriale, da un lato, e del sistema del ricambio e delle membra, dall’altro lato, il sistema ritmico esercita costante-mente una funzione centrale equilibratrice. È il sistema ritmico a creare, nella sua dinamica di compensazioni, la salute all’interno dell’uomo: rappresenta, quindi, la base per esplicare la vita del sentimento, la facoltà emotiva. E’ da notare che ciascuno di questi sistemi, nonché attività dell’anima, viene col-legato da Steiner a un processo alchemico: il sistema neurosensoriale corris-ponde al sale; il sistema del ricambio allo zolfo; il sistema ritmico al mercurio (FRANCARDO, 2004, p. 23-4). Ciò a ulteriore conferma della forte connota-zione, non solo puramente esoterica, ma anche occultistica, dell’antroposofia. La malattia costituisce, per l �antroposofo, un’alterazione dell’equilibrio fra questi tre

principi o sistemi (FRANCARDO, 2004). L’eccesso delle forze proprie del sistema neuro-sensoriale può determinare le malattie degenerative: le malattie fredde, che portano a esagerazione della forma, dell’irrigidimento e dell’indu-rimento dell’organismo in generale o di una sua parte. Si pensi alle malattie degenerative articolari, alle varie patologie sclerotiche e anche alle malattie tumorali. L’eccesso delle forze proprie del sistema del ricambio e delle mem-bra può generare malattie calde, febbrili, infiammatorie. Scopo della cura sarà quello di ricreare il giusto equilibrio, sempre fortemente individualizzato, tra i vari rapporti di forze, spesso facendo appello al sistema ritmico. Poiché i tre sistemi si fondano, comunque, sempre sulla quadripartizione, di fronte alle malattie occorre valutare anche gli squilibri fra le diverse dimensioni cor-poree. Nelle formazioni tumorali, ad esempio, il corpo fisico si ribella alle attività del corpo eterico fino ad arrestarle completamente: in questi casi, il medico antroposofico agirà in modo da ripristinare l’azione del corpo eterico, contando sul fatto che quest’ultimo ha una grandissima capacità di rigenera-zione (STEINER, 1983).

La malattia non è un evento anomalo che colpisce l’uomo dall’esterno, ma è sempre presente al suo interno. Senza una certa quantità di malattia, o senza la possi-bilità della malattia, l’uomo non potrebbe essere sano in un senso veramente umano, cioè cosciente di sé. Anche la guarigione, tuttavia, non può venir in-dotta semplicemente dall’esterno: è a sua volta una potenzialità intrinseca. La salute diventa il risultato del raggiunto equilibrio fra le due forze polar-mente contrapposte, sempre presenti all’interno dell’uomo: forze distruttive di

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malattia, da un lato, e forze costruttive di guarigione, dall’altro lato. La salute appare quindi come un equilibrio dinamico: non è uno stato finito, concluso, ma deve essere sempre di nuovo conquistata in modo diverso, per ogni età della vita, per ogni giorno e per ogni ora, per ogni singolo uomo (FRANCAR-DO, 2004, p 15-35). Un motivo centrale della medicina antroposofica è, non a caso, l’attenzione all’aspetto biografico del decorso delle singole malattie. Le malattie possono, quindi, avere un senso e un inquadramento diverso a secon-da dell’età della vita in cui si manifestano. Inoltre, la cura adeguata di certe malattie può avere un effetto positivo per l’evoluzione spirituale del soggetto. Esistono, dunque, tante forme di salute quanti sono gli esseri umani: ognuno potrebbe riconoscere la propria nel corso della vita e cercare di mantenerla6.

Le forze di guarigione presenti nell’organismo umano sono proprie del suo corpo ete-rico e permettono di venire a capo di piccoli malesseri anche senza alcun aiuto esterno. Risulta all’opera una forza di crescita in grado di guarire, chiamata appunto capacità di rigenerazione, che è particolarmente sviluppata negli ani-mali inferiori. Nella scala evolutiva degli esseri viventi, infatti, si può riscon-trare una puntuale contrapposizione tra coscienza e vitalità. Nell’uomo, all’ac-crescimento dei processi di coscienza, corrisponde fisicamente un continuo processo distruttivo. L’organo su cui si fonda gran parte della coscienza di veglia, cioè il cervello, è fatto di cellule che ogni giorno muoiono in modo irre-versibile. A fondamento della coscienza umana si può, dunque, individuare, secondo l’antroposofia, un processo di distruzione, di malattia, di morte7.

Lo studio dell’uomo così descritto conduce a una diagnosi e alla decisione terapeu-tica, che comporta la prescrizione di rimedi tratti dagli altri regni della natura o di un’attività eseguita dal paziente stesso. Il corpo fisico viene curato con rimedi tratti dai minerali, il corpo eterico con quelli tratti dai vegetali e il corpo astrale con quelli ricavati dal regno animale. Il medicamento assume, in questa prospettiva, il ruolo di mediatore tra la natura e l’uomo. Il medico antroposofico si preoccuperà, dunque, di trovare la chiave per dare al sin-golo paziente quel qualcosa di specifico che gli manca, �quel fiore che non fiorisce o che cresce poco nel suo giardino, o quel minerale che riequilibra quel terreno». Nello specifico, ciò significa che se si vuole agire sul sistema neurosensoriale si farà ricorso a un impacco applicato per via esterna e se si usa una pianta, si sceglierà la radice; se si desidera agire sul sistema del ricambio, si farà ricorso a una via interna, unitamente a misure riguardanti dieta e movimento; per agire sul sistema ritmico si sceglierà la via endove-nosa, integrando il farmaco con terapie artistiche in grado di riequilibrare il tumulto delle emozioni (FRANCARDO, 2004) I farmaci utilizzati nell’in-dirizzo terapeutico antroposofico derivano da un rinnovamento delle usuali tecniche di preparazione farmaceutica.

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Oltre alla classica tecnica omeopatica delle diluizioni successive, vengono usate nuove tecniche di dinamizzazione che sfruttano i processi naturali o la loro imita-zione. In assenza di un’apposita farmacopea antroposofica, attualmente in cor-so di studio, tali nuove tecniche cor-sono state finora recepite in gran parte dalla omeopatia tedesca8.

Oggi sono presenti gruppi di medici antroposofi in tutti i paesi europei. La letteratura medica antroposofica comprende un centinaio di titoli. Riviste mediche pubblicate in lingua tedesca, francese, inglese e portoghese riportano lavori inerenti i diversi campi specialistici della medicina e della farmacologia. Nel corso degli anni, sono state fondate in diversi paesi europei alcune cliniche e ospedali, anche di grosse dimensioni, in cui sono presenti reparti delle varie specialità mediche e chirurgiche. Particolare sviluppo ha avuto, non solo nei paesi mitteleuropei, ma anche e soprattutto nei paesi anglosassoni, la pedagogia curativa orientata secondo l’antroposofia, di cui è esempio famoso il movimento Camphill, che si occupa di disabilità psichica in adulti e ragazzi. Centro del mo-vimento medico antroposofico è la Sezione di Medicina della Libera Università di Scienza dello Spirito con sede presso il Goetheanum di Dornach in Svizzera, che provvede alla formazione permanente post-laurea dei medici, alla forma-zione del personale paramedico e che coordina le attività di studio e di ricerca. I medici antroposofi sono riuniti, nei singoli paesi, in associazioni mediche. Queste provvedono ai corsi di perfezionamento, sono garanti per la qualifi-cazione professionale dei propri iscritti e ne curano gli interessi legali. Or-gano di coordinazione delle singole associazioni mediche in campo legale è l’Associazione Medica Internazionale dei Medici Antroposofi, con sede ad Arlesheim, che cura i rapporti con gli organismi della Comunità Euro-pea, del Consiglio d’Europa e della Organizzazione Mondiale della Sanità. I medici antroposofi italiani sono riuniti da molti anni nella Società Italiana di Medicina Antroposofica, con sede a Milano9.

Benché considerata più di nicchia e meno popolare rispetto ad altre terapie alternative quali omeopatia e agopuntura, la medicina antroposofica gode oggi in Italia di un ragguardevole seguito. In particolare, essa sembra risultare in grado di alle-viare e attenuare i sintomi di malattie musco-scheletriche e dell’orecchio, affe-zioni delle vie respiratorie, disturbi mentali (DOBRILLA, 2008). Per valutare in che misura e perché la medicina antroposofica sia oggi diffusa e praticata in Italia occorre, comunque, fare riferimento alla più ampia questione delle cosiddette medicine non convenzionali. Secondo una recentissima inchiesta giornalistica del settimanale “Panorama”, mettendo insieme tutte le discipline cosiddette alternative, dall’omeopatia alla fitoterapia alla agopuntura, fino ad arrivare alle pratiche più svariate, in Italia la quota di chi sceglie vie diverse dalla medicina ufficiale supera ormai il 20%: più di una persona su 5, con

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numeri aumentati negli anni e ancora crescita. A spingere i pazienti tra le brac-cia dei rimedi complementari o tradizionali, c’è innanzitutto un sentimento di sfiducia verso una medicina ipertecnologica che non può e non riesce a dare ogni risposta. A pratiche vissute spesso come invasive o gravate da pesanti effetti collaterali, si contrappone la promessa di un approccio dolce e rispet-toso che attira sempre più persone. A questo si aggiunge, nelle fasce di popo-lazione più istruite, la diffusione di correnti “controculturali” che abbracciano filosofie che, per principio, si oppongono all’idea scientifica di trattamento. In Italia, poi, è particolarmente forte la tradizione che porta alle cure con le erbe. Un’indagine recente dell’Agenzia regionale della sanità Toscana mostra che oltre il 20-25% della popolazione si cura con piante ed erbe tradizionali (ADNKRONOS, 2013). Ma il motivo fondamentale per cui farmaci e medi-cina ufficiale sembrano non bastare più a chi soffre va ricercato, soprattutto, in un’altra, e non irrilevante, questione. Chi ha un problema di salute, più o meno grave, si aspetta e desidera dai medici tempo, ascolto e attenzione. Un’empa-tia che non sempre si trova e che, anzi, rappresenta la causa principale della profonda e odierna crisi del rapporto medico-paziente. Si tratta di un tema sottolineato anche dalla Chiesa Cattolica, necessariamente guardinga e critica nei confronti di terapie alternative che affondano le loro radici in sistemi eso-terici. La medicina allopatica tende oggi a limitarsi alla cura di singole e iso-late malattie e non riesce a prestare attenzione al quadro più ampio della salute della persona. Questo atteggiamento ha causato una notevole e comprensibile insoddisfazione. Le terapie alternative hanno acquisito un’enorme popolarità proprio perché sostengono di considerare la persona nella sua interezza e di guarire anziché curare (DOBRILLA, 2008, p. 245-52).

Il tratto comune a tutte le terapie alternative è, dunque, rappresentato da un intenso ed empatico rapporto medico-paziente. Anche il medico antroposofico si pro-pone con un atteggiamento di speciale attenzione nei confronti del malato. Ciò indubbiamente sollecita un particolare coinvolgimento del paziente e un effetto benefico sotto il profilo psicologico che comportano positive ricadute sull’intero processo di cura e guarigione (PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA, 2003).

ANTHROPOSOPHICAL MEDICINE: BETWEEN ESOTERIC TRADITION AND MODERN SCIENCE

Abstract: in this article anthroposophical medicine’s fundamental principles will be

analysed, taking into account Rudolf Steiner’s thinking and philosophy. In particular the relationship between anthroposophy and esoteric and occult tradition will be observed. Finally I am going to analyse why, and to what

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extent, anthroposophical medicine is practiced in Italy today and its rela-tionship with other alternative therapies.

Keywords: Anthroposophical medicine. Rudolf Steiner. Alternative therapies.

Esoterism. Occultism.

Notas

1 Definizione della Società Italiana di Medicina Antroposofica disponibili . In: <http://www. medicinaantroposofica.it/medicina.html>.

2 Esoterismo ed occultismo sono considerate forme di manifestazione moderne del pensiero magico. La differenza fra le due, come specifica Massimo Introvigne, consiste nel fatto che l’esoterismo è una teoria e l’occultismo una pratica. L’esoterismo è un sistema di pensiero, anche se non rimane pura astrazione, ma di solito fornisce impulso e giustifica-zione a pratiche, anche magico-occultistiche (INTROVIGNE, 2007, VII Appendice). Per esoteristi possiamo intendere coloro che seguono un percorso di conoscenza basato su un sapere considerato sconosciuto ai più e di carattere iniziatico. E’ un itinerario di studio e di riflessione personale che si interessa della presenza di mondi fisici e spirituali superiori al nostro, del destino dell’anima dopo la morte, della struttura della coscienza, della storia spirituale ed evolutiva del genere umano. Si tratta di un sapere che non ha tanto un’impronta operativa, quanto, invece, un’ispirazione di natura spirituale e filosofica. In questo senso, l’esoterismo si differenzia dalla magia che è essenzialmente arte del fare e prevede saperi che non possono rimanere pura teoria: per essere maghi bisogna praticare la magia e non soltanto studiarla. Vero è, d’altra parte, che alcuni autorevoli esoteristi si sono interessati di magia: Gurdjieff, ad esempio, praticava tecniche sciamaniche e di guarigione; Evola, invece, fondò il Gruppo di Ur che aveva l’intento di sperimentare la magia (UGOLINI, 2007, p. 164; WEHR, 2002).

3 Secondo la Teosofia, l’uomo è composto a sua volta da sette ’corpi’ (divino, monadico, spirituale, intuitivo, mentale, astrale e fisico), cui corrispondono sette piani di realtà. Alla morte i due ultimi corpi (astrale e fisico) sono abbandonati, in attesa di acquisirne di nuovi in una successiva reincarnazione (BLAVATSKY, 2000).

4 Papus è il nome iniziatico di Gérard Encausse, fondatore nel 1891 dell’Ordine Martinista e autore di numerose opere sui tarocchi e la magia. Considerato un personaggio fondamen-tale nella storia dell’occultismo, prima di occuparsi del moderno martinismo aderisce ad importanti organizzazioni quali la Società teosofica e l’Ordine Cabalistico della Rosa-Croce (INTROVIGNE, 1990, p. 223-6).

5 Disponibili in: <http://www.rudolfsteiner.it/medicina/medicina6.html>. 6 Disponibili in: <http://www.rudolfsteiner.it/medicina/medicina7.html>. 7 Disponibili in: <http://www.rudolfsteiner.it/medicina/medicina5.html>. 8 Disponibili in: <http://www.rudolfsteiner.it/medicina/medicina10.html>. 9 Cfr. ivi.

Referências

ADNKRONOS. Salute: italiani in fuga dalla medicina ufficiale. Disponível em: <http://scien-

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BLAVATSKY, H. P. Iside svelata: chiave dei misteri della scienza e della teologia antiche e

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