Museu ColeCção Berardo
arte ConteMporanea
aBita a lisBona
intrevista Jorge palMa
passaporto per la faMa
aqueduto das Águas livres
viaggio nella storia
MY oWn
lisBon
Colares
la produzione di uno dei migliori vini portoghesi, che stava quasi per scomparire, acquista una nuova vita.arte
Moderna e
ConteMporanea
situato all’interno del Centro Cultural de Belém, a pochi metri dal tago, il Museu Colecção Berardo ha introdotto la capitale portoghese nel circuito internazionale dell’arte moderna e contemporanea.Jorge palMa
i suoi dischi sono sempre tra i più venduti in portogallo. È giunto il momento per questo interprete e compositore di conquistare notorietà internazionale.8
MY oWn lisBon
la rivista-guida dei turisti che visitano
lisboa
nº 3
proprietÀ
turismo de lisboa
rua do arsenal, 15
1100-038 lisboa
t: +351 210 312 700; f: +351 210 312 899
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direCttriCe
paula oliveira
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edifício lisboa oriente
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staMpa
sogapal
100.000 esemplari
portoghese, spagnolo, inglese,
francese, tedesco, italiano
registro nº 231744/05
indeX
19
5
palÁCio
naCional
da aJuda
l’ultima residenza della famiglia reale portoghese ospita importanti collezioni di arte decorativa e conserva tesori di inestimabile valore.
24
10 20 23 04CuCina Mediterranea e tradiZionale nuova gioielleria portogHese neCtar WineBar
la Mia lisBoa, di isaBel pires de liMa
vila franCa
de Xira
vila franca de Xira, città alle porte di lisbona, ricca di tradizioni secolari, apre al pubblico un museo unico, che celebra il movimento neorealista.azzurro e luce. È così, fin dall’infanzia,
che sento la città in cui non sono nata,
lisbona, e che solo
occasionalmen-te ho abitato. Mi capita di restare più
spesso nella capitale da due anni e
mezzo, da quando ho assunto la
cari-ca di Ministro della Cultura. vivo in uno
dei quartieri più tipici della città,
Cam-po de ourique. È un luogo
privilegia-to, in cui si sente ancora il pulsare della
gente nei suoi piccoli gesti quotidiani:
le vicine che chiacchierano all’angolo
della strada, il commercio al dettaglio
con un volto ed un nome, i giardini in
cui al pomeriggio i bambini si
diverto-no ed i più anziani giocadiverto-no a carte. la
vita di quartiere di una lisbona di altri
tempi, che ho scarsamente
conosciu-to ma che comunque è indissociabile
dalla mia immagine della città.
lisbona è una città con un orizzonte
che ci invita sempre a fuggire con lo
sguardo verso lo spazio sconfinato.
isaBel pires de liMa
Ministro della Cultura portogHese
la Mi lisBoa
storicamente, è un punto di partenza
e di arrivo, di confluenza di culture. a
lisbona si sente che esiste il mondo,
un mondo immenso che si stende
al di là del luogo in cui siamo. provo
questo sentimento quando guardo il
tago e il Mar da palha da uno dei punti
alti della città: dall’alfama, dalla cupola
del panteon nazionale o dal palácio da
ajuda.
forse perché si tinge di azzurro e di
luce, lisbona è stupefacente nel suo
carattere spiccatamente visivo.
straor-dinari complessi monumentali, edifici
secolari, che conservano storie di altri
tempi, si rivelano qua e là irrompendo
nel cielo luminoso ed imprimendo al
paesaggio il fine tratteggio di
armo-niose tonalità.
Ma lisbona si respira e si sente anche
nelle più piccole piazze o nei viali più
cosmopoliti. parlo di spazi così diversi
come la praça das flores, il Jardim das
“azzurro e luce”
amoreiras o le cosiddette avenidas
novas (“viali nuovi”), la cui atmosfera
mi fa ancora ricordare qualcosa del
portogallo della mia infanzia.
Concludo ricordando un altro luogo
per me eletto: il terreiro do paço,
sicu-ramente una delle più belle piazze del
modo, un simbolo architettonico noto
ed apprezzato a livello internazionale.
Con tante virtualità da scoprire nella
vita urbana. simbolo massimo di una
città innamorata di un fiume. da
lis-bona, direi, è proprio dal tago che si
osserva il mondo.
4_ 5
Museu ColeCção Berardo
la capitale portoghese ha una
nuova collezione di arte moderna e
contemporanea. il Museu Colecção
Berardo, situato all’interno del
Centro Cultural de Belém, a pochi
metri dal fiume tago, raccoglie
infatti uno stupefacente insieme di
opere d’arte e promette diventare
un riferimento importante a livello
europeo.
una
grande
ColleZione
per
lisBoa
riunita dall’imprenditore milionario Joe Berardo, la
Collezione Berardo è internazionalmente nota per il
significato di alcuni dei suoi nuclei e perché rende
possibile seguire il processo evolutivo dei principali
movimenti artistici del XX sec.
le opere, esposte con una marcata impronta
didat-tica, rappresentano più di 70 correnti artistiche. la
visita alla Collezione, raccolta all’interno del Centro
Cultural de Belém (già di per sé edificio emblematico
dell’architettura contemporanea portoghese) è
di-ventata pressoché obbligatoria per gli abitanti della
capitale e per i suoi visitatori: il tago scorre lì vicino
ed alcuni dei più bei monumenti di lisbona (la torre
de Belém, il Monastero di Jerónimos ed il giardino
Botanico di ajuda, tanto per citarne alcuni) si trovano
nelle vicinanze.
per la mostra inaugurale il direttore artístico
Jean-françois Chougnet ha scelto “le migliori”
duecen-tocinquanta tra le 862 opere che fanno parte della
raccolta della fundação de arte Moderna e
Contem-porânea - Colecção Berardo. la mostra è stata divisa
in sette nuclei. opere di artisti internazionali come
pablo picasso, francis Bacon, Balthus e andy Warhol
sono esposte affianco a opere di alcuni tra i
principa-li artisti plastici portoghesi, tra cui paula rego, vieira
da silva, pedro Cabrita reis e Ângelo de sousa. nel
nucleo “figura reinventada” sono riunite opere di
francis Bacon, Balthus, eric fischl, pierre Klossowski e
paula rego, padroni di stili figurativi molto singolari;
nel nucleo “poder da Cor” (“potere del Colore”) sono
esposti esperimenti monocromatici di frank stella e
Yves Klein.
“autonomias” (“autonomie”) è il titolo scelto per un
insieme di opere di artiste donne, per molto tempo
costrette ad essere “appena modelli tradotti dallo
sguardo e dall’immaginario degli uomini”, secondo
Jean-françois Chougnet. le donne dominano
ques-ta zona della mostra con fotografie (Helena
almei-da), performances come quelle dell’artista di
origi-6_ 7
Museu Colecção Berardo Centro Cultural de Belém praça do império 1449-003 lisboa tel. 213 612 913
e-Mail: museuberardo@museuberardo.pt
opere di artisti internazionalmente
consacrati come francis Bacon, Balthus,
andy Warhol, affianco a noti artisti
por-toghesi come paula rego, vieira da silva,
Helena almeida, pedro Cabrita reis,
Jor-ge Molder e ÂnJor-gelo de sousa.
andY WarHol
e
roY liCHtenstein
ne cubana ana Mandieta, film in super 8, disegni e
sculture (Cindy sherman, francesca Woodman) che
affrontano problematiche quali la violenza sessuale, i
tabù ed i pregiudizi.
nel nucleo dedicato ai “Minimalismos”
(“Minima-lismi”) sono rappresentati nomi quali Carl andre,
donald Judd e dan flavin. il nucleo “pop & C.ª, a
sua volta, comprende opere di andy Warhol, Claes
oldenburg, roy lichtenstein e della portoghese
lourdes Castro. nel nucleo “re-take” si è cercato di
ricreare l’installazione “a tradição Como aventura”’
(“la tradizione come avventura”) dell’artista
por-toghese ernesto de sousa, realizzata nel 1978 nella
galleria quadrum a lisbona. sempre qui è esposta
“364 suisses Morts”, di Christian Boltanski, che utilizza
come punto di partenza fotografie di necrologi del
giornale “le nouvelliste du valais”, un insieme di
foto-grafie in bianco e nero dell’artista portoghese Jorge
Molder, che ha usato in modo fantastico la sua stessa
immagine, ed una serie di fotomontaggi dell’artista
indiano vivian sundaram. “surrealismo e Mais além”
(“surrealismo e oltre”), il settimo nucleo, riunisce
opere di artisti come Max ernst, rené Magritte,
ro-berto Matta e Mário Cesariny. quest’ultimo, uno dei
principali nomi del surrealismo portoghese, è morto
recentemente ed è stato celebrato nel nuovo Museo
con un insieme di alcuni dei suoi lavori più
significa-tivi provenienti dalla sua raccolta e da prestiti di
col-lezioni del Centro di arte Moderna della fundação
Calouste gulbenkian, del Museu do Chiado e della
fundação Cupertino de Miranda.
il Museu Colecção Berardo ha in progetto
l’organizzazione di altre mostre in questo suo
pri-mo anno di vita: “um teatro sem teatro” (“un teatro
senza teatro”) (in coproduzione con il Museo di
arte Contemporanea di Barcellona); la Bes photo;
un’esposizione di Ângela ferreira nell’ambito della
quale sarà anche rappresentato lo spettacolo
teatra-le “Maison tropicateatra-le” ed una retrospettiva di teatra-le
Cor-busier (in collaborazione con il vitra Museum).
Jorge palMa
alla fine degli anni
settanta Jorge
palma percorreva
locali, bar e la
metropolitana di
parigi suonando
Bob dylan,
leonard Cohen,
paul simon e
Crosby, stills &
nash. fu un’epoca
che segnò
profondamente
questo cantautore
che i portoghesi
lanciano
ripetutamente al
“top” delle vendite
e che i critici e la
stampa nazionale
riveriscono.
palma è senza dubbio un talento portoghese che
ogni visitatore deve scoprire e portare con sé nel
bagaglio, tra le altre preziosità locali che solo i viaggi
consentono di conoscere, nonostante l’assenza di
frontiere del mondo globalizzato.
questo cittadino del mondo, trovatore all’altezza di
leonard Cohen o Bob dylan, è affascinato dalla luce
senza pari della città di lisbona. per lui, la capitale
portoghese “è la prima di tutte le città per la
sedu-zione di questa luce unica, per il colore che la
stes-sa luce crea e che tutto contagia”. Malgrado la sua
ammirazione incodizionata per lisbona e sebbene
sia spesso definito “trovatore errante” dai giornalisti,
palma si sente a suo agio anche in città come parigi,
new York e oporto, dove vive metà del suo tempo.
a lisbona, palma ama passeggiare lungo il fiume ma
anche trattenersi a chiacchierare nei bar all’aperto
del páteo Bagatella, cenare al Bairro alto, fare un salto
a tarda ora al Bar lux ed ascoltare musica dal vivo nei
piccoli locali di quartieri storici come il Castelo. gli
ambienti della musica degli anni sessanta e settanta
lo riconducono inevitabilmente al tempo in cui
can-8_ 9
Jorge palMa
d
is
Co
g
ra
fi
a
2007 voo nocturno
2004 norte
2001 Jorge palma
1989 Bairro do amor
1986 quarto Minguante
1985 lado errado da noite
1984 asas e penas
1982 acto Contínuo
1979 qualquer Coisa pá Música
1977 ‘té Já
1975 Com uma viagem na palma da Mão
tava in strada. “vivere a parigi ha significato per me
stare per la strada, cantare per la strada, conoscere
profondamente la città ed il ruolo che in essa svolge
la musica”. i ricordi di questa fase sono molti: “posso
dire di aver cominciato a cantare veramente a parigi
ed in inglese!” dice il musicista.
Jorge palma ha vissuto come esiliato politico in
da-nimarca, dove si recò nel 1973 per non fare il servizio
militare nelle antiche colonie portoghesi. era a
Cope-naghen quando seppe, dalla BBC, della rivoluzione
del 25 aprile, che rese possibile il suo ritorno in
por-togallo. dopo il suo rientro in patria incise un disco
di originali (“qualquer Coisa pá Música”) e fece vari
spettacoli dal vivo, da solista o col gruppo acustico
“o Bando”. il riconoscimento di pubblico e critica è
giunto nel 1989, com “Bairro do amor”, ritenuto uno
dei migliori album della musica portoghese del XX
sec.
oltre alla carriera da solista Jorge palma ha
intrapre-so un fruttuointrapre-so e creativo percorintrapre-so professionale di
collaborazioni che il visitatore di lisbona non può
non mancare di scoprire.
voo noCturno
il più recente album del musicista si intitola “voo
nocturno” e si richiama all’omonimo libro di
saint-exupéry. sono in tutto 12 canzoni le cui sonorità
pos-siedono un certo, seppur personalissimo, ambiente
“neil Young”. si tratta di un disco intimista, con
arran-giamenti semplici, in cui il singolo “encosta-te a mim”,
una ballata d’amore, si alterna con “rosa Branca”, di
un rock puro e duro in cui si fanno sentire la chitarra
elettrica e l’ hammond organ .“o Centro Comercial
fechou” è un ritratto sociale bellissimo e duro, mentre
“gaivota dos alteirinhos” mostra uno stile personale
che eleva l’artista ad uno dei punti più alti della sua
carriera. il Cd contiene anche un brano strumentale
in ambiente chill-out lounge. arrendetevi alla vostra
curiosità ed ascoltate subito il nuovo disco di Jorge
palma, facendovi trasportare da un ambiente
musica-le con molto sentimento e riconoscendo musica-le influenze
musicali di tom Waits, dei pink floyd o addirittura dei
Beatles del loro periodo più duro.
una luCe CHe
non esiste in
stelle
della
gastronoMia
lisbona è famosa per la qualità e la varietà del cibo
che ha sempre messo a disposizione dei suoi abitanti
e visitatori. incrocio di popoli, metropoli
contempo-raneamente mediterranea ed atlantica, fin dal Xv
sec. la capitale portoghese è punto di confluenza
di influssi dell’europa, delle americhe, dell’africa e
dell’oriente.
i ristoranti della capitale, simboli indiscussi della
for-za della gastronomia portoghese contemporanea,
hanno conquistato un ruolo sempre più importante
nel panorama internazionale e sono il palcoscenico
di esperimenti innovativi. tra essi, spiccano
soprattut-to quelli che danno continuità alle gussoprattut-tose tradizioni
della cucina mediterranea e quelli che recuperano i
tratti caratteristici del ricco patrimonio culinario del
portogallo rurale. ecco dunque un breve elenco,
ne-cessariamente incompleto, di alcuni dei ristoranti in
cui questi esperimenti hanno riscosso una grande
accettazione da parte della clientela.
10_ 11
si trova nel palazzo valle flor, trasformato in un hotel
di lusso e di charme. È uno spazio dedicato alla
cuci-na dalle radici e dall’ispirazione portoghese, gestito
dallo chef aimé Barroyer. il ristorante ha già
ricevu-to vari premi (“Chefe Cozinheiro”; Concorso “lisboa
à prova” e “Melhor sobremesa”, in cui la sua crema
dolce di riso con gelato alla cannella e tegola di due
sesami ha fatto notizia sui giornali…) ed ha ricevuto
il plauso di una serie di figure pubbliche nazionali ed
internazionali (turisti, imprenditori e politici sono i
suoi principali frequentatori). l’arredamento
caratte-rizzato da buon gusto e lusso si integra
armoniosa-mente con l’insieme dell’albergo, situato nella zona
di alcântara – ajuda. un caso esemplare che
dimos-tra come la maestria di uno chef può rendere la
cuci-na portoghese assolutamente insuperabile.
rua do Jau 541300-314 lisboa tel. 213 615 600
eleven
recentemente distinto con una stella Michelin,
l’eleven è stato creato dallo chef tedesco Joachim
Ko-erper, uno dei più prestigiosi cuochi europei, insieme
ad altri dieci soci. lo chef Koerper, che ha già ricevuto
due stelle Michelin, ama adattare la sua creatività ai
paesi in cui lavora, prendendo come punto di
parten-za i piatti tradizionali della cucina di ognuno di essi.
anche l’architettura ed il design dell’eleven, situato
nella parte alta del parque edoardo vii, sono degni
di nota. João Correia ha tracciato le linee dell’edificio,
dritte e volumetriche; Joana de vasconcelos (che ha
già rappresentato il portogallo ad una Biennale di
ve-nezia ed è considerata una delle grandi scommesse
internazionali dell’arte portoghese contemporanea)
e Jorge Cruz hanno creato gli elementi ed i
particola-ri degli interni. Meparticola-ritano dunque sia l’eccellenza e la
qualità della cucina sia il design dello spazio.
rua Marquês da fronteiraJardim amália rodrigues lisboa 1070
tel. 213 862 211
valle flor
do pestana
palaCe Hotel
BeléM Bar
Café
situato nella zona che forse riflette meglio
l’inconfondibile carattere rivierasco di lisbona, il
Be-lém Bar Café è indicato sia per consumarvi un pasto
sia per una conversazione d’affari o un incontro
in-formale. la magnifica terrazza e la sua vista superba
sul tago sono sicuramente degne di nota. il confort
del ristorante e del bar interno preparano il visitatore
ad un pasto indimenticabile, attento ed esigente. la
sera spesso il locale diventa scenario di feste trendy e
molto animate, mentre i suoi bar assicurano un
am-biente tranquillo.
av. de Brasília pavilhão poente 1300-598 lisboa tel. 213 624 232pap’açorda
uno dei ristoranti più emblematici di lisbona.
situa-to nel quartiere bohémien del Bairro alsitua-to, continua,
anno dopo anno, ad essere garanzia di un pasto
me-morabile. la mousse al cioccolato della casa ha fama
enorme ed attrae la clientela, ma in realtà si degusta
con piacere tutto ciò che viene prodotto dalla sua
cucina benedetta . la “açorda” (tipo di pancotto
por-toghese) è ottima, ma non è l’unico piatto capace di
deliziare il palato. tutto il menù è sorprendente e di
alta qualità. qui si sceglie senza timore di sbagliare,
dalla tradizionale fettina di carne alle avventure più
ardite, con una strizzatina d’occhio alla buona e
tra-dizionale cucina portoghese.
rua da atalaia 57 - 59 1200-037 lisboa tel. 213 514 060
estufa real
ideale per concludere una passeggiata al Jardim
Botânico da ajuda o al palácio nacional da ajuda,
questo ampio ristorante si inserisce in un autentico
santuario di verde, visibile dalle sue vetrate. una
cuci-na sofisticata offre un menù diversificato, che ricorre
a molti piatti originali ed a prodotti nazionali con
pro-poste creative. la domenica ed i festivi il brunch
atti-ra in questo locale molti notabili, attatti-ratti dalla varietà
di piatti leggeri e deliziosi.
Jardim Botânico da ajuda Calçada do galvão 1400-171 lisboa tel. 213 619 400
BelCanto
un elogio al belcanto poteva essere tessuto solo
con un bel ristorante, al suono di musica operistica.
questo ristorante è già un classico della capitale,
situ-ato nei pressi del teatro nacional de s. Carlos e molto
frequentato da imprenditori, manager e nottambuli
che cenano dopo lo spettacolo. il menù offre
sugge-rimenti di qualità come il baccalà alla “biscainha” o il
roast beef. i dolci sono indiscutibilmente gustosi.
largo de s. Carlos 10 1200-410 lisboa tel. 213 420 607/8 12_ 13a travessa
in pieno quartiere Madragoa, questo ristorante è
ormai un punto fermo nella ristorazione di lisbona.
nato come ristorante di cucina belga, esso è andato
gradualmente aggiungendo piatti della gastronomia
portoghese. oggi i pasti iniziano con degli antipasti
che riflettono la devozione capitale portoghese per
gli assaggini. i piatti principali variano giornalmente
secondo il mercato e le condizioni del mare:
alme-no cinque piatti di pesce e cinque di carne, oltre alle
scaloppe locali, compongono il menù del giorno. tra
i piatti di pesce spiccano il riso con pesce, la
pesca-trice flambé, i filetti di pesce san pietro, la sogliola
al burro, i polipetto “alla convento”, i calamari fritti
in olio d’oliva ed aglio, il trancio di tonno, la razza al
vapore con i capperi... tra le carni, spiccano l’arrosto
di cosciotto di prosciutto “pata negra”, i tournedos di
toro selvatico, il filetto di cervo con funghi selvatici,
l’onglet con cipollotti, la carne alla tartara, la coscia di
montone, le tagliatelle al fegato d’oca, il magret de
canard, le scaloppe al foie gras fresco, i filetti al pepe,
il formaggio “da serra” e la mostrarda di digione. Ci
sono poi i dessert, ovvero le delizie che
accompag-nano i commensali fino alla fine del pasto.
travessa do Convento das Bernardas 12 1200 lisboadare da Bere
alla
CittÀ
È uno dei più belli ed
emblematici monumenti
portoghesi. l’acquedotto “das
Águas livres” si erge sulla valle
di alcântara, attraversandola
con 35 archi. il più grande
ha 65 metri di altezza e 29 di
larghezza!
14_ 15
dare da Bere
alla
CittÀ
sebbene sia bagnata da un grande fiume e sia nata
in riva al suo enorme estuario, nel corso della sua
storia lisbona ha sempre avuto problemi di
appro-vvigionamento idrico. tale difficoltà indusse re e
go-vernanti a concepire ingegnosi piani per rifornire di
acqua potabile gli abitanti della città.
i romani furono i primi a cercare una soluzione al
pro-blema. arrivarono anche a costruire un acquedotto
che portava a lisbona l’acqua della zona di Belas,
rifornendo terme, bagni e fontane. già nel
Medioe-vo tuttavia di esso restavano appena poche tracce.
una parte delle sua mura è visibile ancora al giorno
d’oggi.
la mancanza d’acqua a lisbona si aggravò nel Xv
sec. nel 1478, il re dom João ii fece riparare lo
Cha-fariz d’el rei (la “fontana del re”) e, anni più tardi,
fu costruito lo Chafariz dos Cavalos, più noto come
Chafariz de dentro. il bisogno d’acqua era così
gran-de che la gente giungeva a fare la fila davanti ai
pochi pozzi e fontane e spesso sorgevano litigi che
degeneravano in vere e proprie risse che causavano
la morte delle persone coinvolte.
il re dom Manuel giunse a pensare di portar le
“Águas livres” dalla regione di Belas e Caneças fino
al rossio. tuttavia, nonostante la ricchezza originata
dal commercio delle spezie dall’oriente, si giunse alla
conclusione che le finanze pubbliche non avrebbero
potuto sostenere un progetto così grandioso. e così
la sete continuò ad essere un problema grave nella
capitale, tanto che francisco de Holanda consigliò al
re dom sebastião di costruire un nuovo acquedotto,
commentando che la città “sarebbe morta di sete se
non le si fosse data acqua”.
la prima grande opera finalizzata a risolvere la
scar-sità d’acqua fu proprio il notevole aqueduto das
Águas livres, che riforniva le fontane di vari punti
della città.tracce di questo sistema di distribuzione
possono essere rinvenute ancora oggi in 53 fontane
della città.
la costruzione dell’acquedotto avvenne durante il
regno di dom João v, che concretizzò varie
sofisti-cate costruzioni civili e religiose. l’architetto italiano
antonio Canevari (1732) diede inizio all’opera, per
poi essere sostituito dagli architetti José da silva pais,
Manuel da Maia e Custódio José vieira.
l’acquedotto inizia alla sorgente “das Águas livres”,
luogo conosciuto come Mãe de Água velha, a
Ca-neças. È lungo complessivamente 19 chilometri ed
arriva fino al magnifico edifício della Mãe de Água di
amoreiras, a lisbona.
nel suo tragitto si innestano vari tratti: Caneiro, fonte
santa, Marianos, almarjão, rascoeira, s. Brás, galegos,
necessidades, outeiro e Buraca.
esso è, nel suo genere, il più bel monumento
porto-ghese legato all’acqua. possiede 109 archi, di qui 35
costruiti sulla valle di alcântara. su tale depressione
del terreno il tratto raggiunge un’estensione di 941
metri. su ogni lato della galleria esiste un passaggio
pedonale (la celebre passeggiata degli archi,
“pas-seio dos arcos”). questo è il tratto più impressionante
i perCorsi dell’
aCqua
dell’opera: 14 degli archi sono ogivali, il più grande
(e centrale) raggiunge la significativa altezza di 65
metri per 29 metri di larghezza. nell’ultimo tratto
dell’acquedotto, anch’esso di grande valore
architet-tonico, sorge, dopo un angolo retto, l’arco di
amo-reiras e, dopo una serie di dieci archi, la Casa da Água
o Mãe de Água. l’arco di amoreiras costituisce una
sezione terminale con un arco trionfale e due
iscri-zioni commemorative dell’arrivo dell’acqua a
lisbo-na nel 1748.
sebbene avesse migliorato sostanzialmente le
con-dizioni di fornitura d’acqua alla città, non fu
neces-sario che passasse molto tempo per giungere alla
conclusione che l’opera era diventata insufficiente.
la mancanza di strutture capaci di corrispondere
alle esigenze fece sì che la distribuzione a domicilio
dell’acqua avvenisse facendo ricorso agli
“aguadei-ros”, uomini che portavano l’acqua nelle case in otri o
barili. il prezzo dipendeva dall’abbondanza o scarsità
del prezioso liquido. solo a partire dal 1880 vi fu un
vero e proprio rifornimento urbano e domiciliare a
lisbona, con la distribuzione dell’acqua proveniente
dal fiume alviela.
16_ 17
le esigenze determinate dal rifornimento
domicilia-re di acqua condussero all’integrazione, nel sistema
idrico, del deposito d’acqua della Mãe de Água di
amoreiras, della stazione elevatrice di Barbadinhos e
del deposito della patriarcal.
il deposito della Mãe de Água di amoreiras, concluso
nel 1834, fu concepito dall’architetto ungherese
Car-los Mardel. dalle linee architettoniche dalla inusitata
sobrietà, esso si basa su un invasamento elevato
ris-petto alle strade circostanti. al suo interno vi è una
cascata ed il deposito è lungo 28,7 metri, largo 24,5
e profondo 8,7. la capacità è di circa di 5500 metri
cubici.
all’esterno, è decorato con tre bei pannelli di azulejos
del settecento, che facevano parte della Chiesa di s.
lourenço di Carnide. tra due archi vicini alla Mãe de
Água si trova incastonata la cappella della
Madon-na di Monserrate che già esisteva sul posto ed al cui
interno esibisce pannelli di azulejos che ricordano
l’entrada delle águas livres nella città.
la stazione elevatrice di Barbadinhos fu
inaugura-ta il 3 ottobre 1880. essa permetteva il passaggio
dell’acqua proveniente dal fiume alviela nei depositi
di veronica e penha de frança che da lì poi
prosegui-va il suo percorso fino ai depositi di arco e Campo de
ourique, per la distribuzione nei punti alti della città.
l’eccellente stato di conservazione di tutti i
macchi-nari utilizzati nel complesso, così come il significato
storico e sociologico che il luogo rappresenta per la
città, hanno giustificato la creazione del Museu da
Água. l’architettura dell’edificio, caratteristica della
rivoluzione industriale, merita attenzione, in
parti-colare la facciata, l’alta ciminiera utilizzata per l’uscita
del vapore, gli elementi in ferro (tra essi le scalinate
in ferro fuso degli interni) e la decorazione di una
grande finestra sulla facciata posteriore della
stazio-ne elevatrice.
il deposito della patriarcal, un progetto dell’ingegnere
francese Mary, costruito tra il 1860 ed il 1864,
riceve-va inizialmente le acque dell’ aqueduto das Águas
livres e fu all’epoca la più importante vasca nel
sis-tema di distribuzione di acqua realizzata per la zona
bassa della città. si tratta di un’imponente cisterna in
pietra, situata nel sottosuolo della piazza (più
precisa-mente sotto il giardino) príncipe real. la sua pianta è
ottagonale e la cupola in pietra è sostenuta da archi
che poggiano su numerosi pilastri dall’altezza
supe-riore a nove metri.
gli interni, che hanno subito estesi lavori di recupero,
possono attualmente essere visitati dal pubblico e sono
palcoscenico frequente di spettacoli e convegni.
il Museu da Água de Manuel da Maia è costituito da quattro nuclei
distribuiti per la città: la Mãe de Água di amoreiras; il deposito della
patriarcal e la estação elevatória dos Barbadinhos, dove si trova la sede
del Museo.
rua do alviela, 12 1170-012 lisbona telefono: 21 810 02 15 ou 21 810 02 17 fax: 21 810 02 31 e-mail: museu@epal.ptorario di funzionamento: dal lunedì al sabato dalle ore 10,00 alle 18,00. Chiuso domenica e festivi.
visite guidate
il Museo organizza un programma
perma-nente di visite guidate, destinate a singoli o
gruppi, dietro prenotazione per telefono o
fax.
visite “la regina si rinfresCa
– sulla pista del BaroCCo”
il percorso “a rainha refresca-se” ricrea lo
spirito barocco ed offre la visita a luoghi di
inedita bellezza lungo le sorgenti, da
Ca-neças alla valle di alcântara. viene rifatta lo
stesso percorso attraverso l’aqueduto das
Águas livres che la famiglia reale, la corte
ed il popolo facevano nei loro spostamenti
da Mafra a queluz. testimonianze del secolo
delle luci e dello spirito barocco, le gallerie
dell’acquedotto somigliano più alle ali di un
convento che a semplici condotte d’acqua.
le bocche d’aria, poste lungo le estese
gal-lerie, offrono uno spettacolo naturale di luci
e suoni.
sabato e domenica dalle ore 9,15 alle 13,00
(da marzo a dicembre).
prezzo: 52,50 € (con pranzo) e 38,05 € (senza
pranzo).
visite “perCorsi dell’aCqua”
Con la collaborazione della quinta da
rega-leira e del palácio de queluz, i visitatori sono
invitati a sperimentare l’elemento “acqua”
nelle sue tre dimensioni. tra i segreti e rituali
dei “pedreiros livres” (un tipo di massoneria),
gli insondabili misteri dell’ordine dei
templa-ri o la promessa antica di un quinto impero
che manca realizzare in portogallo, si rivela la
vera dimensione dell’acqua in quanto simbolo
esoterico della quinta da regaleira. queste
vi-site hanno luogo solo quando vi è un numero
sufficiente di partecipanti.
visite “dalla patriarCal allo
CHafariZ do vinHo”
il Museu da Água, in collaborazione con
l’enoteca “Chafariz do vinho”, ha ripreso un
percorso che conduce i visitatori per le gallerie
sotterranee della città, dalla patriarcal (príncipe
real) allo “Chafariz do vinho” (praça da alegria).
quest’ultima fontana è stata recuperata ed
adattata alle sue nuove funzioni di enoteca.
dal martedì al sabato a partire dalle 18,00.
perCurso a piedi
“dall’aCquedotto al palaZZo
Marquês da fronteira”
Con inizio dall’ aqueduto das Águas livres, sulla
Calçada da quintinha, il percorso a piedi fino al
palácio Marquês da frontiera, a são domingos
de Benfica, intende creare una simbiosi tra il
patrimonio ecologico e quello storico culturale.
fanno parte dell’itinerario visite alla chiesa di s.
domingos de Benfica ed al palácio dos
Marque-ses da frontiera.
vino di Colares
davvero
uniCo!
si trovano a pochi chilometri da lisbona. anche il mare
è vicino. esposti a venti marittimi molto forti, i vigneti di
Colares sono protetti da canneti che conferiscono un
aspetto molto particolare al paesaggio. il sole, il suolo, le
cure dell’uomo… il risultato è un vino davvero unico!
da molti secoli sia la letteratura che gli esperti
tes-sono elogi e riveriscono il vino di Colares, prodotto
nella regione dallo stesso nome, vicino sintra.
ab-bondano le menzioni storiche sulla presenza dei
vino di Colares sulle tavole aristocratiche d’europa e
sono noti gli elogiativi paragoni con altri vini famosi,
soprattutto i francesi.
la buona notizia è che questo vino, fino a poco
tem-po fa a rischio di estinzione, conosce ora una nuova
spinta produttiva, grazie all’applicazione attenta di
un progetto di recupero ispirato alle pratiche
tradi-zionali di coltivazione nella zona.
grazie a quest’opera di recupero promossa dalla
fundação oriente, la quale ha una vocazione ed una
vasta esperienza in progetti di restauro del
patrimo-nio, oggi è possibile prevedere un futuro positivo per
la vigna di Colares, riconosciuta dall’unesCo come
elemento eccezionale del paesaggio agricolo nella
regione di sintra.
attualmente è possibile assaggiare e comprare
ques-to vino nei migliori wine shops di lisbona. il vino di
Colares raggiunge la sua massima qualità solo dopo
diversi anni, sebbene la posa minima sia di 18 mesi.
di color rubino, unisce un vellutato ed un bouquet
eccezionali con l’invecchiamento.
vini BianCHi
ricchi di cloruri, di color paglierino, aciduli e
morbidi con aroma molto caratteristico.
legano bene con pesce e crostacei, come per
esem-pio branzino al forno, sarago alla griglia, il granchio ripieno, la
granceola e vari aperitivi.
temperatura consigliata: 12ºC
vini rossi
ricchi di cloruri, tanninici ed aspri quando giovani, diventano equilibrati e
vellu-tati con l’invecchiamento, sviluppando un gradevole bouquet.
legano bene con carni rosse non condite o dalla preparazione ricca come ad
esempio il filet mignon, carni di maiale alla griglia e carni ovine.
temperatura consigliata: 18ºC
18_ 19
ardita, urbana e moderna, la gioielleria portoghese in argento ed altri materiali
ha da tempo smesso di essere considerata “semigioiello” o bigiotteria.
essa è di fatto un’autentica espressione artistica che possiede oggi una
proiezione internazionale e ricorre ogni volta di più alle nuove tecnologie.
gioielleria in argento
una nuova
generaZione
di
artisti
20_ 21
i nuovi gioielli di lisbona sono semplici ed urbani.
sono oggetti reinventati dai creatori nazionali che,
ad esempio di quanto succede un po’ in tutto il
mondo, mettono in discussione la funzione degli
or-namenti e portano ironia e buonumore alle giornate
più grigie. esiste a lisbona una nuova generazione di
creatori che comincia a farsi notare ed a conquistare
visibilità anche all’estero.
due scuole della capitale sono state decisive in
questo processo di rinnovamento: l’ar.Co (Centro
de arte e Comunicação visual, http://www.arco.pt)
e la Contacto directo (http://www.contactodirecto.
org). entrambe sono state responsabili di gran parte
della formazione e trasmissione delle conoscenze
tecniche in questo che può essere considerato un
autentico “boom” generazionale.
i giovani creatori portoghesi di gioielli utilizzano
ampiamente l’informatica e le nuove tecnologie, sia
nel processo creativo che nella commercializzazione
delle loro opere. si tratta di una generazione che si
sente perfettamente a suo agio nell’ambiente
cos-mopolita in cui si è formata. È il caso, ad esempio, di
ana Cardim (http://www.anacardim.com), che divide
la sua attività professionale tra Barcellona e lisbona.
il suo già rinomato “swing Bracelet” può essere
attu-almente visto al Museum of Contemporary Crafts di
portland (stati uniti).
la gioielleria d’autore torna dunque a lisbona e,
come conviene, vi torna con il suo marchio
perso-nale e provocatore. riflesso di questa effervescenza
creativa è la recente apertura, nel cuore della città, ad
un passo dal Bairro alto, di un caffè-vetrina di
gioiel-leria d’autore. fabiana verceletto è l’ideatrice del Jóia
Cafè paralsso (in rua Marcos portugal 17, nelle
vici-nanze della praça das flores) frequentato da creativi,
designers di moda e da un pubblico molto vario. un
vero paradiso per gli intenditori.
un po’ in tutta la città vi sono poi gallerie d’arte che
meritano una visita, per i gioielli che espongono ma
non solo. una di esse è la galeria 9arte, in avenida
dom luís 22 (http://www.9arte.com) che espone
in-teressanti modelli di david lopes e teresa Malheiro
in un ambiente stimolante che miscela libri, quadri
e sculture. un altro luogo di larga tradizione nell’arte
della gioielleria è la galleria reverso (http://www.
reversodasbernardas.com), in rua da esperança, 59,
in cui si possono acquistare begli oggetti in argento
ossidato di paula Crespo e spille d’argento di pedro
Calapez, tanto per citare alcuni degli artisti più noti
a livello nazionale ed internazionale. vale inoltre fare
una visita alla pedra de toque, di Joana simões, per
apprezzare esemplari di gioielleria contemporanea
affiancati da accessori di moda, quadri ed elementi
d’arredo. si trova in prof. queiróz veloso Bloco g –
loja 3 nel quartiere di telheiras (http://joana-simoes.
blogspot.com). un altro indirizzo da tenere in
consi-derazione è: galeria Corrente d’arte (av. d. Carlos i,
109, http://www.correntedarte.blogspot.com), dove
si possono ammirare creazioni di decine di artisti.
vi sono poi creatori che non sono permanentemente
a lisbona, ma “esportano” le loro creazioni nella
capi-tale. È il caso di elza pereira (http://www.elzapereira.
com), che ha scelto velado dos frades (rua professor
arlindo varela 165) per creare i suoi gioielli in smalto e
Maria Catarina fernandes (Kali designs, http://www.
kalidesigns.net), che in rua afonso de albuquerque,
7, Caxias, lavora magnificamente l’argento.
Cristina Jorge (spille e merletti in argento, contas di
vetro) partecipa al progetto HeartJÓia, che
riunis-ce un gran numero di creatori e punta soprattutto
allo sviluppo di una cultura artistica nel settore della
gioielleria contemporanea e altre arti parallele.
orga-nizza workshops e corsi in tutto il paese
(http://he-artjoia.blogspot.com o http://artjoalharia.blogspot.
com). Cristina lavora regolarmente a Benedita (rua
de s. Jorge, 20)
sobrie, sofisticate e moderne sono le creazioni di
te-reza seabra (rua da rosa 158-160 a, nel Bairro alto).
la seabra (http://www.terezaseabra.com), docente
invitata di gioielleria all’art Centre Y, di new York e
fondatrice a lisbona del dipartimento di gioielleria
dell’ar.Co, è un’artista alla ricerca incessante della
perfezione. nella sua galleria il visitatore può
conos-cere alcune delle opere prodotte nel corso della sua
carriera nonché apprezzare creazioni di altri autori.
tereza seabra espone inoltre anche molti gioielli in
oro.
situato in un ex magazzino di tessuti in piena
Bai-xa pombalina - la parte della città che fu ricostruita
dal Marquese di pombal dopo il terremoto del 1755
- questo locale intende soddisfare i più esigenti
es-timatori del buon vino. il néctar Winebar possiede
infatti una carta dei vini molto curata, estesa ed
equi-librata. l’offerta spazia dalla produzione portoghese
a quella internazionale. tutti i vini della carta (più di
sessanta) possono essere venduti a bicchiere, serviti,
con rotatività settimanale, alle giuste temperature e
nei calici adatti. periodicamente, il néctar Winebar
promuove i cosiddetti “wine fligths”, assaggi di tre
vini diversi (appartenenti allo stesso anno, alla stessa
casta o alla stessa regione) ad un prezzo unico.
Come ristorante, possiede un menù accurato che
evidenzia una selezione di prelibatezze da gustare
lungo tutta la giornata.
le specialità della casa si ispirano alla cucina
por-néCtar WineBar
in
noMe
del
vino
in un ambiente di buon
gusto, osate scoprire il
vino portoghese di qualità.
l’esperienza può estendersi
o completarsi con un
pasto raffinato e variegato.
siamo al néctar Winebar, il
luogo giusto per giudicare
il patrimonio enológico e
gastronómico portoghese.
ed anche per trovare
affinità e sintonie tra ciò
che si produce nel paese ed
all’estero.
toghese e mediterranea: insalata di peperoni con
formaggio di nisa, lamelle di formaggio “da ilha” con
olive nere e basilico, maiale nero al coccio, scaloppe
e curry alla goese sono alcune delle delizie proposte.
il menù suggerisce inoltre rotte e percorsi intorno al
mondo (la tradizione portoghese, la cucina
medi-terranea, le specialità di india, Marocco o Brasile, ad
esempio), secondo la stagione.
ai meno ispirati viene giornalmente suggerito un
vino ed un pasto completo: un pranzo
vegetaria-no, uno tutto a base di insalate, un’altro incentrato
sugli assaggini... tutte le alternative provano che è
possibile gustare alimenti leggeri ed equilibrati. a
metà giornata il tè e le tisane, i toast e i dolci
pos-sono sorprendere il visitatore per la loro originalità.
ed alla fine della giornata, visto che gli ideatori del
locale vanno orgogliosi della loro apertura di spirito,
vengono serviti originali cocktails.
il néctar Winebar rappresenta un bell’elogio ai vini
ed alla gastronomia del portogallo. e di tutto il
mon-do. in modo informale, sono così celebrati, in un
ambiente rilassato ed accogliente, i veri piaceri della
tavola.
néctar Winebar rua dos douradores 33 1100-203 lisBona tel. 91 263 3368 aperto fino alle 24,00
22_ 23
l’ambiente ottecentesca della corte si avverte ancora nel palácio nacional
da ajuda, che fu l’ultima residenza della famiglia reale portoghese. si
tratta di un palazzo magnifico in ogni senso, situato in una delle più belle
zone di lisbona. Merita una visita attenta non solo per l’importanza ed il
fasto delle sue collezioni ma anche per la storia che il visitatore riesce a
ricostruire ad ogni passo.
palÁCio naCional da aJuda
24_ 25
il palácio nacional da ajuda fu costruito a seguito
del crollo del paço da ribeira (nel terreiro do paço)
avvenuto con il terremoto del 1755. Concepito per
alloggiare la famiglia reale, esso fu progettato in stile
neoclassico da Manuel Caetano de sousa e
succes-sivamente modificato da francisco fabri e José da
Costa e silva.
solo nel 1861, dopo l’acclamazione del re dom luís
ed il suo matrimonio con Maria pia di savoia, esso
divenne residenza ufficiale della Casa reale
porto-ghese. nonostante la magnificenza del piano iniziale
e le ingenti risorse finanziare investite, l’edificio non
fu sempre abitato fino a che dom luís vi si installò
definitivamente. Maria pia di savoia incaricò Joaquim
palÁCio naCional da aJuda
l’ultiMa residenZa reale
possidónio da silva di effettuare dei lavori di
rinnova-mento all’edificio, che acquistò così nuovi spazi ed
una maggiore funzionalità.
Con la proclamazione della repubblica, nel 1910, il
palácio da ajuda rimase chiuso fino al 1938. oggi,
oltre ad essere uno dei musei di lisbona più
ap-prezzati, è utilizzato per cerimonie ufficiali, tra cui
le visite di stato di presidenti e capi di governo in
portogallo. esso ospita altresì importanti esposizioni
d’arte. Ciononostante, appena un terzo del progetto
dell’edificio è stato costruito.
le collezioni reali di arti decorative conservate nel
palácio nacional da ajuda risalgono al periodo tra
il Xv ed il XX sec. il palazzo ricrea ambienti specifici,
come la camere del re dom luís, quella della regina
Maria pia, la sala verde, la sala di lettura della
biblio-teca, il giardino d’inverno.
la collezione di pittura è costituita da due nuclei:
uno di essi proviene dalle collezioni della Casa reale
e raccoglie opere rappresentative delle scuole
euro-pee dal Xvi al XiX sec.; l’altro è formato da acquisti
della famiglia reale, regali avuti da altre corti,
istitu-zioni varie e privati, oltre ad opere firmate da membri
della famiglia reale a partire dal 1862.
la collezione di scultura è costituita da circa
quattro-cento opere, prodotte in gran parte tra la prima metà
del XiX sec. e la seconda decade del XX sec. Meritano
un’attenzione particolare un busto della regina Maria
pia, firmato da santo varni, ed uno del re dom luís,
scolpito da anatole Célestin Calmels.
per quanto riguarda i vetri, i cristalli e le ceramiche,
la collezione possiede esemplari dal Xvi al XX sec. le
artisti reali
la collezione di disegno del palácio nacional da ajuda è costituita da
più di 400 opere realizzate, per la grande maggioranza, dai membri della
famiglia reale, tra essi il re dom luís i, la regina Maria pia, dom Carlos,
dom afonso e dona amália. sono particolarmente interessanti i disegni
dell’album di appunti della regina Maria pia, fatti durante i suoi viaggi
per il portogallo. vi sono inoltre opere di artisti come antónio Manuel da
fonseca e enrique Casanova, maestri della famiglia reale.
esposiZione
HerMitage
l’esposizione “arte e Cultura do império russo nas Colecções
do Hermitage – de pedro o grande a nicolau ii” (“arte e Cultura
dell’impero russo nelle Collezioni dell’Hermitage – da pedro il
grande a nicola ii”) può essere visitata nella galleria dom luís
i del palácio da ajuda fino al 17 febbraio 2008. si tratta della
prima di tre esposizioni con opere dell’Hermitage che saranno
organizzate in portogallo entro il 2010, anno in cui è prevista
l’apertura di un polo permanente del grande museo russo in
portogallo. la mostra riunisce quadri, costumi, mobili, gioielli,
opere religiose ed oggetti di arredamento.
26_ 27
opere in vetro provengono dai principali centri
euro-pei quali Boémia (Moser), italia (Murano, salviati,
fra-telli toso e M. q. testolini), francia (Baccarat, daum,
gallè, scuola di nancy), spagna (la granja e regione
della Catalogna), austria (J&l lobmeyr), inghilterra
(thomas Webb & sons), germania e portogallo. la
collezione di ceramiche comprende anche pezzi in
gres e porcellane. testimonianza del tempo e del
gusto della regina Maria pia di savoia, la sala di sax
esibisce una profusione di porcellane di manifattura
Meissen, dai mobili alle statuette, eco innegabile dei
porcellanisti del settecento.
la collezione degli ori è costituita soprattutto da
pe-zzi di oreficeria civile e di varia provenienza. in essa
predominano le officine nazionali ed europee, la cui
produzione si situa tra il Xiv sec e gli inizi del XX sec.
sono custoditi, per motivi di sicurezza e di
conserva-zione, i pezzi in oro di maggior valore e la gioielleria,
che vengono esposti solo in mostre temporanee e
presentati su pubblicazioni specializzate. appartiene
a questo gruppo lo straordinario servizio di piatti di
matrimonio della regina Maria pia.
la collezione di tessili, formata a partire dalla
raccol-ta della Casa reale, raccoglie opere dei secoli Xvii e
Xviii ed un diversificato insieme di oggetti artistici
le-gati al quotidiano della famiglia reale nella seconda
metà dell’ottocento. spiccano le collezioni di arazzi
francesi del settecento, oltre che quelli fiamminghi,
spagnoli e tessuti da porta cinesi del Xvii sec.,
ordi-nati dai portoghesi e confiscati dalla corona alla
fa-miglia távora. un importante insieme è costituito da
uniformi militari e capi di abbigliamento civili della
famiglia reale, tessili liturgici, drappeggi di lino che
decorano ancora oggi le sale del palazzo, come
ten-daggi, tappeti e rivestimenti da parete.
le ColleZioni reali
la mobilia è stata riunita dalla Casa reale durante la
seconda metà del XiX sec. nel suo insieme, la
colle-zione esemplifica l’eclettismo dell’epoca (multipli
stili europei miscelati con influssi orientali, esotici e
naturalisti). È notorio il gusto per i contrasti, alleato
all’esigenza del comfort e della funzionalità dei
mo-bili. vi sono opere firmate da rinomati artisti
porto-ghesi e stranieri.
la collezione del metallo, a sua volta, aggrega un
vasto ed eterogeneo insieme di pezzi di carattere
decorativo ma anche d’uso, che contempla oggetti
di stretto uso domestico e pezzi decorativi di grande
sofisticazione e qualità tecnica. sono pezzi realizzati
da leghe in bronzo, ottone, rame, ferro o acciaio, tra
gli altri, spesso alleati a materiali come smalti, pietre
dure o addirittura oro e argento. la collezione è
cos-tituita soprattutto da elemento ottocenteschi, tra cui
spiccano i bronzi decorativi francesi.
Palácio Nacional da Ajuda
Calçada da ajuda, 1349-021 lisbona
Orario: 10,00 – 17,00
(ultimo ingresso alle 16,30)
Visite guidate: in inglese il lunedì mattina, dietro
prenotazione. Chiuso il mercoledì.
Biglietti: 4 euro; giovani tra i 15 ed i 25 anni e
pen-sionati, 2 euro. Bambini fino ai 14 anni, gratuito. do-menica e festivi fino alle 14,00: gratuito.
E-mail pnajuda@ippar.pt Tel. (351) 213 637 095/ +351 213 620 264 Fax (351) 213 648 223 Accessi: autobus 14, 32, 42, 60, 73. tram 18 parcheggio
fotografare
la realtÀ
emblematica per la varietà di autori e specie riunite, la collezione
di fotografie permette di ricostruire un turbolento periodo della
storia moderna del portogallo. È costituita da circa dodicimila
opere di tre centinaia di fotografi, tra i quali nomi
internazional-mente noti come nadar, pionieri dell’arte fotografica nazionale
come a. Bobone, novaes, Camacho e C. relvas ed ancora vari
membri della famiglia reale.
28_ 29
una nuova
attraZione
alle porte
di lisBona
nell’atmosfera bucolica che ancora oggi racchiude molti dei simboli di ciò che
veniva identificato con il ruralismo in portogallo, si erge ora un moderno museo
dedicato al neorealismo. vila franca de Xira, a mezz’ora dalla capitale, è fiera
della sua nuova struttura culturale.
vila franca de Xira, città bagnata dal fiume tago
dis-tante poco meno di una ventina di chilometri da
lis-bona, conserva un ritmo di vita contrassegnato dalla
convivenza tra l’urbano ed il rurale. essa ha come
simbolo principale la figura del campino il “cowboy”
della pianura, dal costume caratteristico . il folklore e
le tradizioni della città e della sua regione hanno una
loro specifica identità, che contrasta con le zone
ge-ografiche confinanti. alla bellezza del tago si unisce
il verde splendore della sua pianura, in cui i tori e
ca-valli lusitani sono il motivo della fama internazionale
degli allevamenti e delle scuderie portoghesi.
vila franca ha ora un ulteriore motivo per dedicarle
una visita attenta: il Museu do neo-realismo,
recen-temente trasferito in una struttura più moderna. si
tratta del primo ed unico museo al mondo dedicato
al neorealismo, una corrente ideologica ed
esteti-ca che ha occupato un posto signifiesteti-cativo nell’arte
portoghese del XX sec, con speciale rilevanza nella
letteratura.
il museo certamente incrementerà l’interesse dei
turisti per la regione. la località offre inoltre, lungo
23 chilometri in riva al fiume, il parque urbano di
alhandra, la vala di Carregado, il Cais 14 di alhandra,
il Jardim Municipal di vila franca ed il parque urbano
di Cevadeiro.
nel centro della città vi sono diversi monumenti che
giustificano pienamente un visita a questo luogo che
dal Xii sec. ha svolto un ruolo di rilievo nella storia
il nuovo Museo
il nuovo museo è stato progettato dall’architetto
alcino soutinho, che lo definisce “una struttura
museologica singolare”. ospita la raccolta
lette-raria di scrittori come Manuel da fonseca, soeiro
pereira gomes, armindo rodrigues, Joaquim
na-morado e José ferreira Monte, tra gli altri, ed ha in
totale più di ventimila documenti. esso conserva
inoltre collezioni di riviste e giornali neorealisti,
migliaia di monografie, le biblioteche private di
alves redol e armindo rodrigues, oggetti d’arte
di Júlio pomar, lima de freitas, rogério ribeiro,
querubim lapa e Mário dionísio, tra molti altri.
rua José dias da silva, 2 - 2º 2600-169 vila franca de Xira tel. 263 285 600, int. 5870/ 5871/ 5872
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,00 alle 17,30.
portoghese. le origini di vila franca sono infatti
lega-te ai crociati franchi che passarono per il portogallo e
parteciparono alle battaglie contro gli arabi: fino alla
fine del Xv sec. le acque che la bagnano accolsero
successive flotte che da lì partivano per combattere
gli arabi. la città fu coinvolta nella costruzione della
flotta che condusse Bartolomeo dias al Capo di
Buo-na speranza, fu dominio dei templari, e nel 1823 fu
palcoscenico del colpo di stato noto come
“vilafran-cada” in cui il re dom João vi ristabilì il suo potere
assoluto. nel 1836 la Companhia das lezírias do tejo
e do sado introdusse caratteristiche del capitalismo
agrario in tutta la zona, la cui identità fu
radicalmen-te modificata. il celebre ponradicalmen-te sul tago, simbolo del
luogo, è stato inaugurato nel 1951.
30_ 31
tradiZione
e ModernitÀ
vila franca de Xira è fiera della sua identità e della sua
cultura associate al campino ed all’agricoltura. le
tra-dizioni locali sono celebrate nelle famose “festas do
Colete encarnado”, tra le più affollate feste popolari
che si tengono in portogallo. esse infatti attraggono
migliaia di visitatori nel mese di luglio. tra gli altri
eventi di rilievo la Città e la provincia promuovono
il salone dell’artigianato (dal 5 al 14 ottobre) e la
Cam-pagna della gastronomia (in novembre). la città e la sua
provincia hanno molti motivi di interesse per i visitatori:
• la Praça Afonso Albuquerque (un insieme
mo-numentale di edifici tra cui spicca quello del
Co-mune, costruito nel 1893, una colonna del Xvi sec.,
la chiesa della Misericordia, con i suoi magnifici
azulejos del Xviii sec. e la chiesa madre costruita
nel 1677)
• il Mercado Municipal (edificio rivestito di
interes-santi azulejos ottocenteschi)
• Casa Galache (notevoli azulejos del Xviii sec. nel
cortile interno)
• Casa Museu Mário Coelho (oggetti personali,
trofei, medaglie e abiti legati alla ai 50 anni di
car-riera del grande maestro torero)
• Praça de Toiros Palha Blanco (costruita nel
1901)
• Santuário do Senhor da Boa Morte (il più
an-tico della regione, con una vista privilegiata sulla
città e sull’estuario del tago; interessanti l’arco
gotico della cappella e gli azulejos del Xviii sec.
così come le tracce di un cimitero medioevale)
• Riserva Naturale dell’Estuario del Tago
• Porti turistici di Vila Franca de Xira e Alhandra
• Museu Municipal (edifício fatto costruire dal
desembargador diogo Baracho nel 1755,
ospi-ta un’esposizione permanente dedicaospi-ta al tema
“vila franca de Xira – tempos do rio, ecos da
terra”)
questa è la zona occidentale della città, che riunisce un insieme di monumenti
e di spazi culturali di alta qualità. autobus: 714, 727, 729, 751. tram: 15.
tre-no: stazione di Belém, nella linea da Cais de sodré a Cascais. inizi dal palazzo
de Belém
(1)
, residenza del presidente della repubblica, mangi un pastel de
Belém nella famosa fabbrica e pasticceria all angolo
(2)
. salga per la calçada
do galvão fino al giardino del Museo agricola tropical
(3)
ed al ritorno vada
fino al Monastero del Jerónimos
(4)
ed al Museo di archeologia
(5)
. visiti pure
il planetario gulbenkian
(6)
ed il Museo della Marina.
(7)
. entri nello
spettaco-lare Centro Culturale di Belém
(8)
, opera di vittorio gregotti e Manuel salgado,
dove può pranzare, con vista sul tago e sul giardino de Belém
(9)
. percorra il
sottopassaggio pedonale e visiti il padrão dos descobrimentos
(10)
, salendo
con l’ascensore fino in cima, prestando attenzione alla grande rosa dei venti
disegnata per terra. Cammini in seguito lungo la riva del fiume, in direzione
ovest, fino al Museo dell’ arte popolare
(11)
. Ma prima passi per la doca do Bom
sucesso
(12)
e arriverà alla famosa torre de Belém
(13)
. dopo la visita, passi per
l’adiacente forte do Bom sucesso
(14)
e utilizzi il viadotto sull’av. Brasília per
arrivare all’av. torre de Bélem fino ad entrare nella rua de pedrouços, nella quale
può prendere la linea 15 del tram
(15)
fino alla praça afonso de albuquerque
(16)
e alla stazione fluviale di Belém
(17
). un poco più ad oriente visiti il Museo
dell’eletricità
(18)
e si riposi in una delle terrazze lungo la riva del fiume. autobus
per il centro: linee 714, 28, 751.
itinerari
32_ 33
estrela
praZeres
alCÂntara
doCas
incominci la passeggiata dal giardino di estrela
(1)
e dal suo coreto in ferro
(pal-chetto della musica): autobus 9 e 727 e tram 25, 28. di fronte al giardino si trova
la Basilica di estrela
(2)
, in stile tardo barocco e neoclassico, con quattro colonne e
rispettive statue, rappresentanti la fede, la generosità, l’adorazione e la gratitudine,
e due grandi statue di marmo realizzate da Machado de Castro. dalle ruas
domin-gos sequeira e saraiva de Carvalho raggiunga la praça são João Bosco ed il cimitero
dos prazeres
(3)
e dopo, dalla rua possidónio da silva, la tapada das necessidades
(4)
ed i suoi eccellenti giardini di Cactus. là si trova il palácio das necessidades
(5)
,
eretto nel Xviii secolo, che ospita il Ministero degli affari esteri e dal cui lungo fronte
(6)
si intravede il ponte 25 de abril, inaugurato nel 1966 e che è molto simile al
gol-den gate di s. francisco, ed inoltre il monumento al Cristo-rei, sulla sponda sud del
tago. nella fontana del 1747, osservi la croce di bronzo sopra una sfera di spine ed
un obelisco di marmo rosa. in seguito scenda per la calçada do sacramento fino al
popolare quartiere di alcântara
(7)
e alla praça de armada
(8)
, con diversi ristoranti
eccellenti e trattorie a prezzi accessibili. Continui lungo la calçada da pampulha fino
alla rua das Janelas verdes: da un lato il monumentale chafariz (fonte pubblica) nel
largo dr. José figueiredo
(9)
e dall’altro il Museu nacional de arte antiga
(10)
. al lato,
nel jardim de 9 de abril
(11)
, osservi il tago ed il suo porto. di fronte al giardino si
trova il palazzo della Cruz vermelha (Croce rossa) con scalinate di accesso nell’
ave-nida 24 de Julho. attraversando quest’ultima e la linea ferrata in direzione del fiume,
giri a destra nell’av. Brasília e passi dalla doca di alcântara
(12)
dove c’è la stazione
marittima
(13)
con grandi pannelli del modernista portoghese almada negreiros.
vada a piedi per la doca de santo amaro
(14)
, piena di terrazze rivolte verso il fiume,
e di bar e discoteche con una intensa “movida” diurna e notturna. ritorno al centro
con gli autobus 714, 732, 28.
itinerari
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Bairro alto
Cais do
nella parte alta della funicolare da glória
(1)
si trovano il giardino ed il miradouro
de s. pedro de alcântara
(2)
e, salendo per la rua d. pedro v, in cui ci sono
innu-merevoli antiquari, si arriva al jardim do príncipe real
(3)
, sotto il quale si trova
il reservatório (serbatoio) di acqua da patriarcal del 1864, visitabile da lunedì a
sabato. più in là ci sono il Museo de História natural e da Ciência
(4)
ed il giardino
Botanico
(5)
. dalle ruas Miguel pais e Monte do Carmo giunga alla rua Cecílio de
sousa e, attraverso una scalinata
(6)
, ritorni al giardino del príncipe real, che dovrà
attraversare per scendere lungo la rua do século ed in questa girare a destra per la
rua da academia das Ciências, dove si trovano l’accademia ed il Museo geologico
(7)
. dalla rua de s. Marçal salga fino alla romantica praça das flores
(8)
, con i suoi
eccellenti ristoranti. scendendo dalla rua de s. Bento, incontrerà diversi
antiqua-ri e, a sinistra, l’espaço por timor
(9)
, creato per sostenere il diritto del popolo
Maubere all’autodeterminazione e alla sua coraggiosa resistenza all’occupazione
indonesiana. dall’altro lato si trova il palazzo di s. Bento, sede dell’ assembleia
da república (parlamento)
(10)
. prosegua per l’av. d. Carlos i e vedrà il fontanile
monumental da esperança
(11)
, dell’architetto Carlos Mardel, e dopo, salendo per
la rua do poço dos negros e per la calçada do Combro, incontrerà l’igreja de santa
Catarina
(12)
ed il magnifico miradouro
(13)
con lo stesso nome. scenda con il
tipico ascensore da Bica
(14)
che la condurrà alla rua e al largo de s. paulo
(15)
,
datato 1849, e allo chafariz da praça e all’igreja de s. paulo
(16)
. nella travessa do
Carvalho compare l’edificio delle antiche terme, os Banhos de s. paulo e più in là,
in direzione est, passando per la praça d. luis i
(17)
, il Mercado Municipal de 24 de
Julho
(18)
, costruito nel 1876. nel largo di Cais sodré
(19)
, si trova un’importante
interfaccia di trasporti, in cui ha inizio la linea ferroviaria per Cascais ed esistono
accessi alla metropolitana e ai trasporti fluviali. nella bella passeggiata lungo la
riva
(20)
, approfitti per degustare pesce fresco alla griglia e dopo salga lungo la
rua do alecrim, fino al largo luis de Camões
(21)
e all’igreja de s. roque
(22)
. si
addentri quindi nel Bairro alto
(23)
, una zona popolare e con una animata vita
notturna, dove potrà ascoltare fado genuino e passare una notte divertente e
senza problemi di sicurezza.
itinerari
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