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Arte contemporanea Abita a Lisbona

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(1)

Museu ColeCção Berardo

arte ConteMporanea

aBita a lisBona

intrevista Jorge palMa

passaporto per la faMa

aqueduto das Águas livres

viaggio nella storia

MY oWn

lisBon

(2)

Colares

la produzione di uno dei migliori vini portoghesi, che stava quasi per scomparire, acquista una nuova vita.

arte

Moderna e

ConteMporanea

situato all’interno del Centro Cultural de Belém, a pochi metri dal tago, il Museu Colecção Berardo ha introdotto la capitale portoghese nel circuito internazionale dell’arte moderna e contemporanea.

Jorge palMa

i suoi dischi sono sempre tra i più venduti in portogallo. È giunto il momento per questo interprete e compositore di conquistare notorietà internazionale.

8

MY oWn lisBon

la rivista-guida dei turisti che visitano

lisboa

nº 3

proprietÀ

turismo de lisboa

rua do arsenal, 15

1100-038 lisboa

t: +351 210 312 700; f: +351 210 312 899

e-mail: atl@visitlisboa.com

www.visitlisboa.com

direCttriCe

paula oliveira

editore

edifício lisboa oriente

av. infante d. Henrique, 333H, esc. 49

1800-282 lisboa

t: +351 21 850 81 10; f: +351 21 853 04 26

email: lpmcom@lpmcom.pt

staMpa

sogapal

100.000 esemplari

portoghese, spagnolo, inglese,

francese, tedesco, italiano

registro nº 231744/05

indeX

19

5

(3)

palÁCio

naCional

da aJuda

l’ultima residenza della famiglia reale portoghese ospita importanti collezioni di arte decorativa e conserva tesori di inestimabile valore.

24

10 20 23 04

CuCina Mediterranea e tradiZionale nuova gioielleria portogHese neCtar WineBar

la Mia lisBoa, di isaBel pires de liMa

vila franCa

de Xira

vila franca de Xira, città alle porte di lisbona, ricca di tradizioni secolari, apre al pubblico un museo unico, che celebra il movimento neorealista.

(4)

azzurro e luce. È così, fin dall’infanzia,

che sento la città in cui non sono nata,

lisbona, e che solo

occasionalmen-te ho abitato. Mi capita di restare più

spesso nella capitale da due anni e

mezzo, da quando ho assunto la

cari-ca di Ministro della Cultura. vivo in uno

dei quartieri più tipici della città,

Cam-po de ourique. È un luogo

privilegia-to, in cui si sente ancora il pulsare della

gente nei suoi piccoli gesti quotidiani:

le vicine che chiacchierano all’angolo

della strada, il commercio al dettaglio

con un volto ed un nome, i giardini in

cui al pomeriggio i bambini si

diverto-no ed i più anziani giocadiverto-no a carte. la

vita di quartiere di una lisbona di altri

tempi, che ho scarsamente

conosciu-to ma che comunque è indissociabile

dalla mia immagine della città.

lisbona è una città con un orizzonte

che ci invita sempre a fuggire con lo

sguardo verso lo spazio sconfinato.

isaBel pires de liMa

Ministro della Cultura portogHese

la Mi lisBoa

storicamente, è un punto di partenza

e di arrivo, di confluenza di culture. a

lisbona si sente che esiste il mondo,

un mondo immenso che si stende

al di là del luogo in cui siamo. provo

questo sentimento quando guardo il

tago e il Mar da palha da uno dei punti

alti della città: dall’alfama, dalla cupola

del panteon nazionale o dal palácio da

ajuda.

forse perché si tinge di azzurro e di

luce, lisbona è stupefacente nel suo

carattere spiccatamente visivo.

straor-dinari complessi monumentali, edifici

secolari, che conservano storie di altri

tempi, si rivelano qua e là irrompendo

nel cielo luminoso ed imprimendo al

paesaggio il fine tratteggio di

armo-niose tonalità.

Ma lisbona si respira e si sente anche

nelle più piccole piazze o nei viali più

cosmopoliti. parlo di spazi così diversi

come la praça das flores, il Jardim das

“azzurro e luce”

amoreiras o le cosiddette avenidas

novas (“viali nuovi”), la cui atmosfera

mi fa ancora ricordare qualcosa del

portogallo della mia infanzia.

Concludo ricordando un altro luogo

per me eletto: il terreiro do paço,

sicu-ramente una delle più belle piazze del

modo, un simbolo architettonico noto

ed apprezzato a livello internazionale.

Con tante virtualità da scoprire nella

vita urbana. simbolo massimo di una

città innamorata di un fiume. da

lis-bona, direi, è proprio dal tago che si

osserva il mondo.

(5)

4_ 5

Museu ColeCção Berardo

la capitale portoghese ha una

nuova collezione di arte moderna e

contemporanea. il Museu Colecção

Berardo, situato all’interno del

Centro Cultural de Belém, a pochi

metri dal fiume tago, raccoglie

infatti uno stupefacente insieme di

opere d’arte e promette diventare

un riferimento importante a livello

europeo.

una

grande

ColleZione

per

lisBoa

(6)

riunita dall’imprenditore milionario Joe Berardo, la

Collezione Berardo è internazionalmente nota per il

significato di alcuni dei suoi nuclei e perché rende

possibile seguire il processo evolutivo dei principali

movimenti artistici del XX sec.

le opere, esposte con una marcata impronta

didat-tica, rappresentano più di 70 correnti artistiche. la

visita alla Collezione, raccolta all’interno del Centro

Cultural de Belém (già di per sé edificio emblematico

dell’architettura contemporanea portoghese) è

di-ventata pressoché obbligatoria per gli abitanti della

capitale e per i suoi visitatori: il tago scorre lì vicino

ed alcuni dei più bei monumenti di lisbona (la torre

de Belém, il Monastero di Jerónimos ed il giardino

Botanico di ajuda, tanto per citarne alcuni) si trovano

nelle vicinanze.

per la mostra inaugurale il direttore artístico

Jean-françois Chougnet ha scelto “le migliori”

duecen-tocinquanta tra le 862 opere che fanno parte della

raccolta della fundação de arte Moderna e

Contem-porânea - Colecção Berardo. la mostra è stata divisa

in sette nuclei. opere di artisti internazionali come

pablo picasso, francis Bacon, Balthus e andy Warhol

sono esposte affianco a opere di alcuni tra i

principa-li artisti plastici portoghesi, tra cui paula rego, vieira

da silva, pedro Cabrita reis e Ângelo de sousa. nel

nucleo “figura reinventada” sono riunite opere di

francis Bacon, Balthus, eric fischl, pierre Klossowski e

paula rego, padroni di stili figurativi molto singolari;

nel nucleo “poder da Cor” (“potere del Colore”) sono

esposti esperimenti monocromatici di frank stella e

Yves Klein.

“autonomias” (“autonomie”) è il titolo scelto per un

insieme di opere di artiste donne, per molto tempo

costrette ad essere “appena modelli tradotti dallo

sguardo e dall’immaginario degli uomini”, secondo

Jean-françois Chougnet. le donne dominano

ques-ta zona della mostra con fotografie (Helena

almei-da), performances come quelle dell’artista di

(7)

origi-6_ 7

Museu Colecção Berardo Centro Cultural de Belém praça do império 1449-003 lisboa tel. 213 612 913

e-Mail: museuberardo@museuberardo.pt

opere di artisti internazionalmente

consacrati come francis Bacon, Balthus,

andy Warhol, affianco a noti artisti

por-toghesi come paula rego, vieira da silva,

Helena almeida, pedro Cabrita reis,

Jor-ge Molder e ÂnJor-gelo de sousa.

andY WarHol

e

roY liCHtenstein

ne cubana ana Mandieta, film in super 8, disegni e

sculture (Cindy sherman, francesca Woodman) che

affrontano problematiche quali la violenza sessuale, i

tabù ed i pregiudizi.

nel nucleo dedicato ai “Minimalismos”

(“Minima-lismi”) sono rappresentati nomi quali Carl andre,

donald Judd e dan flavin. il nucleo “pop & C.ª, a

sua volta, comprende opere di andy Warhol, Claes

oldenburg, roy lichtenstein e della portoghese

lourdes Castro. nel nucleo “re-take” si è cercato di

ricreare l’installazione “a tradição Como aventura”’

(“la tradizione come avventura”) dell’artista

por-toghese ernesto de sousa, realizzata nel 1978 nella

galleria quadrum a lisbona. sempre qui è esposta

“364 suisses Morts”, di Christian Boltanski, che utilizza

come punto di partenza fotografie di necrologi del

giornale “le nouvelliste du valais”, un insieme di

foto-grafie in bianco e nero dell’artista portoghese Jorge

Molder, che ha usato in modo fantastico la sua stessa

immagine, ed una serie di fotomontaggi dell’artista

indiano vivian sundaram. “surrealismo e Mais além”

(“surrealismo e oltre”), il settimo nucleo, riunisce

opere di artisti come Max ernst, rené Magritte,

ro-berto Matta e Mário Cesariny. quest’ultimo, uno dei

principali nomi del surrealismo portoghese, è morto

recentemente ed è stato celebrato nel nuovo Museo

con un insieme di alcuni dei suoi lavori più

significa-tivi provenienti dalla sua raccolta e da prestiti di

col-lezioni del Centro di arte Moderna della fundação

Calouste gulbenkian, del Museu do Chiado e della

fundação Cupertino de Miranda.

il Museu Colecção Berardo ha in progetto

l’organizzazione di altre mostre in questo suo

pri-mo anno di vita: “um teatro sem teatro” (“un teatro

senza teatro”) (in coproduzione con il Museo di

arte Contemporanea di Barcellona); la Bes photo;

un’esposizione di Ângela ferreira nell’ambito della

quale sarà anche rappresentato lo spettacolo

teatra-le “Maison tropicateatra-le” ed una retrospettiva di teatra-le

Cor-busier (in collaborazione con il vitra Museum).

(8)

Jorge palMa

alla fine degli anni

settanta Jorge

palma percorreva

locali, bar e la

metropolitana di

parigi suonando

Bob dylan,

leonard Cohen,

paul simon e

Crosby, stills &

nash. fu un’epoca

che segnò

profondamente

questo cantautore

che i portoghesi

lanciano

ripetutamente al

“top” delle vendite

e che i critici e la

stampa nazionale

riveriscono.

(9)

palma è senza dubbio un talento portoghese che

ogni visitatore deve scoprire e portare con sé nel

bagaglio, tra le altre preziosità locali che solo i viaggi

consentono di conoscere, nonostante l’assenza di

frontiere del mondo globalizzato.

questo cittadino del mondo, trovatore all’altezza di

leonard Cohen o Bob dylan, è affascinato dalla luce

senza pari della città di lisbona. per lui, la capitale

portoghese “è la prima di tutte le città per la

sedu-zione di questa luce unica, per il colore che la

stes-sa luce crea e che tutto contagia”. Malgrado la sua

ammirazione incodizionata per lisbona e sebbene

sia spesso definito “trovatore errante” dai giornalisti,

palma si sente a suo agio anche in città come parigi,

new York e oporto, dove vive metà del suo tempo.

a lisbona, palma ama passeggiare lungo il fiume ma

anche trattenersi a chiacchierare nei bar all’aperto

del páteo Bagatella, cenare al Bairro alto, fare un salto

a tarda ora al Bar lux ed ascoltare musica dal vivo nei

piccoli locali di quartieri storici come il Castelo. gli

ambienti della musica degli anni sessanta e settanta

lo riconducono inevitabilmente al tempo in cui

can-8_ 9

Jorge palMa

d

is

Co

g

ra

fi

a

2007 voo nocturno

2004 norte

2001 Jorge palma

1989 Bairro do amor

1986 quarto Minguante

1985 lado errado da noite

1984 asas e penas

1982 acto Contínuo

1979 qualquer Coisa pá Música

1977 ‘té Já

1975 Com uma viagem na palma da Mão

tava in strada. “vivere a parigi ha significato per me

stare per la strada, cantare per la strada, conoscere

profondamente la città ed il ruolo che in essa svolge

la musica”. i ricordi di questa fase sono molti: “posso

dire di aver cominciato a cantare veramente a parigi

ed in inglese!” dice il musicista.

Jorge palma ha vissuto come esiliato politico in

da-nimarca, dove si recò nel 1973 per non fare il servizio

militare nelle antiche colonie portoghesi. era a

Cope-naghen quando seppe, dalla BBC, della rivoluzione

del 25 aprile, che rese possibile il suo ritorno in

por-togallo. dopo il suo rientro in patria incise un disco

di originali (“qualquer Coisa pá Música”) e fece vari

spettacoli dal vivo, da solista o col gruppo acustico

“o Bando”. il riconoscimento di pubblico e critica è

giunto nel 1989, com “Bairro do amor”, ritenuto uno

dei migliori album della musica portoghese del XX

sec.

oltre alla carriera da solista Jorge palma ha

intrapre-so un fruttuointrapre-so e creativo percorintrapre-so professionale di

collaborazioni che il visitatore di lisbona non può

non mancare di scoprire.

voo noCturno

il più recente album del musicista si intitola “voo

nocturno” e si richiama all’omonimo libro di

saint-exupéry. sono in tutto 12 canzoni le cui sonorità

pos-siedono un certo, seppur personalissimo, ambiente

“neil Young”. si tratta di un disco intimista, con

arran-giamenti semplici, in cui il singolo “encosta-te a mim”,

una ballata d’amore, si alterna con “rosa Branca”, di

un rock puro e duro in cui si fanno sentire la chitarra

elettrica e l’ hammond organ .“o Centro Comercial

fechou” è un ritratto sociale bellissimo e duro, mentre

“gaivota dos alteirinhos” mostra uno stile personale

che eleva l’artista ad uno dei punti più alti della sua

carriera. il Cd contiene anche un brano strumentale

in ambiente chill-out lounge. arrendetevi alla vostra

curiosità ed ascoltate subito il nuovo disco di Jorge

palma, facendovi trasportare da un ambiente

musica-le con molto sentimento e riconoscendo musica-le influenze

musicali di tom Waits, dei pink floyd o addirittura dei

Beatles del loro periodo più duro.

una luCe CHe

non esiste in

(10)

stelle

della

gastronoMia

lisbona è famosa per la qualità e la varietà del cibo

che ha sempre messo a disposizione dei suoi abitanti

e visitatori. incrocio di popoli, metropoli

contempo-raneamente mediterranea ed atlantica, fin dal Xv

sec. la capitale portoghese è punto di confluenza

di influssi dell’europa, delle americhe, dell’africa e

dell’oriente.

i ristoranti della capitale, simboli indiscussi della

for-za della gastronomia portoghese contemporanea,

hanno conquistato un ruolo sempre più importante

nel panorama internazionale e sono il palcoscenico

di esperimenti innovativi. tra essi, spiccano

soprattut-to quelli che danno continuità alle gussoprattut-tose tradizioni

della cucina mediterranea e quelli che recuperano i

tratti caratteristici del ricco patrimonio culinario del

portogallo rurale. ecco dunque un breve elenco,

ne-cessariamente incompleto, di alcuni dei ristoranti in

cui questi esperimenti hanno riscosso una grande

accettazione da parte della clientela.

(11)

10_ 11

si trova nel palazzo valle flor, trasformato in un hotel

di lusso e di charme. È uno spazio dedicato alla

cuci-na dalle radici e dall’ispirazione portoghese, gestito

dallo chef aimé Barroyer. il ristorante ha già

ricevu-to vari premi (“Chefe Cozinheiro”; Concorso “lisboa

à prova” e “Melhor sobremesa”, in cui la sua crema

dolce di riso con gelato alla cannella e tegola di due

sesami ha fatto notizia sui giornali…) ed ha ricevuto

il plauso di una serie di figure pubbliche nazionali ed

internazionali (turisti, imprenditori e politici sono i

suoi principali frequentatori). l’arredamento

caratte-rizzato da buon gusto e lusso si integra

armoniosa-mente con l’insieme dell’albergo, situato nella zona

di alcântara – ajuda. un caso esemplare che

dimos-tra come la maestria di uno chef può rendere la

cuci-na portoghese assolutamente insuperabile.

rua do Jau 54

1300-314 lisboa tel. 213 615 600

eleven

recentemente distinto con una stella Michelin,

l’eleven è stato creato dallo chef tedesco Joachim

Ko-erper, uno dei più prestigiosi cuochi europei, insieme

ad altri dieci soci. lo chef Koerper, che ha già ricevuto

due stelle Michelin, ama adattare la sua creatività ai

paesi in cui lavora, prendendo come punto di

parten-za i piatti tradizionali della cucina di ognuno di essi.

anche l’architettura ed il design dell’eleven, situato

nella parte alta del parque edoardo vii, sono degni

di nota. João Correia ha tracciato le linee dell’edificio,

dritte e volumetriche; Joana de vasconcelos (che ha

già rappresentato il portogallo ad una Biennale di

ve-nezia ed è considerata una delle grandi scommesse

internazionali dell’arte portoghese contemporanea)

e Jorge Cruz hanno creato gli elementi ed i

particola-ri degli interni. Meparticola-ritano dunque sia l’eccellenza e la

qualità della cucina sia il design dello spazio.

rua Marquês da fronteira

Jardim amália rodrigues lisboa 1070

tel. 213 862 211

valle flor

do pestana

palaCe Hotel

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BeléM Bar

Café

situato nella zona che forse riflette meglio

l’inconfondibile carattere rivierasco di lisbona, il

Be-lém Bar Café è indicato sia per consumarvi un pasto

sia per una conversazione d’affari o un incontro

in-formale. la magnifica terrazza e la sua vista superba

sul tago sono sicuramente degne di nota. il confort

del ristorante e del bar interno preparano il visitatore

ad un pasto indimenticabile, attento ed esigente. la

sera spesso il locale diventa scenario di feste trendy e

molto animate, mentre i suoi bar assicurano un

am-biente tranquillo.

av. de Brasília pavilhão poente 1300-598 lisboa tel. 213 624 232

pap’açorda

uno dei ristoranti più emblematici di lisbona.

situa-to nel quartiere bohémien del Bairro alsitua-to, continua,

anno dopo anno, ad essere garanzia di un pasto

me-morabile. la mousse al cioccolato della casa ha fama

enorme ed attrae la clientela, ma in realtà si degusta

con piacere tutto ciò che viene prodotto dalla sua

cucina benedetta . la “açorda” (tipo di pancotto

por-toghese) è ottima, ma non è l’unico piatto capace di

deliziare il palato. tutto il menù è sorprendente e di

alta qualità. qui si sceglie senza timore di sbagliare,

dalla tradizionale fettina di carne alle avventure più

ardite, con una strizzatina d’occhio alla buona e

tra-dizionale cucina portoghese.

rua da atalaia 57 - 59 1200-037 lisboa tel. 213 514 060

(13)

estufa real

ideale per concludere una passeggiata al Jardim

Botânico da ajuda o al palácio nacional da ajuda,

questo ampio ristorante si inserisce in un autentico

santuario di verde, visibile dalle sue vetrate. una

cuci-na sofisticata offre un menù diversificato, che ricorre

a molti piatti originali ed a prodotti nazionali con

pro-poste creative. la domenica ed i festivi il brunch

atti-ra in questo locale molti notabili, attatti-ratti dalla varietà

di piatti leggeri e deliziosi.

Jardim Botânico da ajuda Calçada do galvão 1400-171 lisboa tel. 213 619 400

BelCanto

un elogio al belcanto poteva essere tessuto solo

con un bel ristorante, al suono di musica operistica.

questo ristorante è già un classico della capitale,

situ-ato nei pressi del teatro nacional de s. Carlos e molto

frequentato da imprenditori, manager e nottambuli

che cenano dopo lo spettacolo. il menù offre

sugge-rimenti di qualità come il baccalà alla “biscainha” o il

roast beef. i dolci sono indiscutibilmente gustosi.

largo de s. Carlos 10 1200-410 lisboa tel. 213 420 607/8 12_ 13

a travessa

in pieno quartiere Madragoa, questo ristorante è

ormai un punto fermo nella ristorazione di lisbona.

nato come ristorante di cucina belga, esso è andato

gradualmente aggiungendo piatti della gastronomia

portoghese. oggi i pasti iniziano con degli antipasti

che riflettono la devozione capitale portoghese per

gli assaggini. i piatti principali variano giornalmente

secondo il mercato e le condizioni del mare:

alme-no cinque piatti di pesce e cinque di carne, oltre alle

scaloppe locali, compongono il menù del giorno. tra

i piatti di pesce spiccano il riso con pesce, la

pesca-trice flambé, i filetti di pesce san pietro, la sogliola

al burro, i polipetto “alla convento”, i calamari fritti

in olio d’oliva ed aglio, il trancio di tonno, la razza al

vapore con i capperi... tra le carni, spiccano l’arrosto

di cosciotto di prosciutto “pata negra”, i tournedos di

toro selvatico, il filetto di cervo con funghi selvatici,

l’onglet con cipollotti, la carne alla tartara, la coscia di

montone, le tagliatelle al fegato d’oca, il magret de

canard, le scaloppe al foie gras fresco, i filetti al pepe,

il formaggio “da serra” e la mostrarda di digione. Ci

sono poi i dessert, ovvero le delizie che

accompag-nano i commensali fino alla fine del pasto.

travessa do Convento das Bernardas 12 1200 lisboa

(14)

dare da Bere

alla

CittÀ

È uno dei più belli ed

emblematici monumenti

portoghesi. l’acquedotto “das

Águas livres” si erge sulla valle

di alcântara, attraversandola

con 35 archi. il più grande

ha 65 metri di altezza e 29 di

larghezza!

(15)

14_ 15

dare da Bere

alla

CittÀ

sebbene sia bagnata da un grande fiume e sia nata

in riva al suo enorme estuario, nel corso della sua

storia lisbona ha sempre avuto problemi di

appro-vvigionamento idrico. tale difficoltà indusse re e

go-vernanti a concepire ingegnosi piani per rifornire di

acqua potabile gli abitanti della città.

i romani furono i primi a cercare una soluzione al

pro-blema. arrivarono anche a costruire un acquedotto

che portava a lisbona l’acqua della zona di Belas,

rifornendo terme, bagni e fontane. già nel

Medioe-vo tuttavia di esso restavano appena poche tracce.

una parte delle sua mura è visibile ancora al giorno

d’oggi.

la mancanza d’acqua a lisbona si aggravò nel Xv

sec. nel 1478, il re dom João ii fece riparare lo

Cha-fariz d’el rei (la “fontana del re”) e, anni più tardi,

fu costruito lo Chafariz dos Cavalos, più noto come

Chafariz de dentro. il bisogno d’acqua era così

gran-de che la gente giungeva a fare la fila davanti ai

pochi pozzi e fontane e spesso sorgevano litigi che

degeneravano in vere e proprie risse che causavano

la morte delle persone coinvolte.

il re dom Manuel giunse a pensare di portar le

“Águas livres” dalla regione di Belas e Caneças fino

al rossio. tuttavia, nonostante la ricchezza originata

dal commercio delle spezie dall’oriente, si giunse alla

conclusione che le finanze pubbliche non avrebbero

potuto sostenere un progetto così grandioso. e così

la sete continuò ad essere un problema grave nella

capitale, tanto che francisco de Holanda consigliò al

re dom sebastião di costruire un nuovo acquedotto,

commentando che la città “sarebbe morta di sete se

non le si fosse data acqua”.

la prima grande opera finalizzata a risolvere la

scar-sità d’acqua fu proprio il notevole aqueduto das

Águas livres, che riforniva le fontane di vari punti

della città.tracce di questo sistema di distribuzione

possono essere rinvenute ancora oggi in 53 fontane

della città.

la costruzione dell’acquedotto avvenne durante il

regno di dom João v, che concretizzò varie

sofisti-cate costruzioni civili e religiose. l’architetto italiano

antonio Canevari (1732) diede inizio all’opera, per

poi essere sostituito dagli architetti José da silva pais,

Manuel da Maia e Custódio José vieira.

l’acquedotto inizia alla sorgente “das Águas livres”,

luogo conosciuto come Mãe de Água velha, a

Ca-neças. È lungo complessivamente 19 chilometri ed

(16)

arriva fino al magnifico edifício della Mãe de Água di

amoreiras, a lisbona.

nel suo tragitto si innestano vari tratti: Caneiro, fonte

santa, Marianos, almarjão, rascoeira, s. Brás, galegos,

necessidades, outeiro e Buraca.

esso è, nel suo genere, il più bel monumento

porto-ghese legato all’acqua. possiede 109 archi, di qui 35

costruiti sulla valle di alcântara. su tale depressione

del terreno il tratto raggiunge un’estensione di 941

metri. su ogni lato della galleria esiste un passaggio

pedonale (la celebre passeggiata degli archi,

“pas-seio dos arcos”). questo è il tratto più impressionante

i perCorsi dell’

aCqua

dell’opera: 14 degli archi sono ogivali, il più grande

(e centrale) raggiunge la significativa altezza di 65

metri per 29 metri di larghezza. nell’ultimo tratto

dell’acquedotto, anch’esso di grande valore

architet-tonico, sorge, dopo un angolo retto, l’arco di

amo-reiras e, dopo una serie di dieci archi, la Casa da Água

o Mãe de Água. l’arco di amoreiras costituisce una

sezione terminale con un arco trionfale e due

iscri-zioni commemorative dell’arrivo dell’acqua a

lisbo-na nel 1748.

sebbene avesse migliorato sostanzialmente le

con-dizioni di fornitura d’acqua alla città, non fu

neces-sario che passasse molto tempo per giungere alla

conclusione che l’opera era diventata insufficiente.

la mancanza di strutture capaci di corrispondere

alle esigenze fece sì che la distribuzione a domicilio

dell’acqua avvenisse facendo ricorso agli

“aguadei-ros”, uomini che portavano l’acqua nelle case in otri o

barili. il prezzo dipendeva dall’abbondanza o scarsità

del prezioso liquido. solo a partire dal 1880 vi fu un

vero e proprio rifornimento urbano e domiciliare a

lisbona, con la distribuzione dell’acqua proveniente

dal fiume alviela.

(17)

16_ 17

le esigenze determinate dal rifornimento

domicilia-re di acqua condussero all’integrazione, nel sistema

idrico, del deposito d’acqua della Mãe de Água di

amoreiras, della stazione elevatrice di Barbadinhos e

del deposito della patriarcal.

il deposito della Mãe de Água di amoreiras, concluso

nel 1834, fu concepito dall’architetto ungherese

Car-los Mardel. dalle linee architettoniche dalla inusitata

sobrietà, esso si basa su un invasamento elevato

ris-petto alle strade circostanti. al suo interno vi è una

cascata ed il deposito è lungo 28,7 metri, largo 24,5

e profondo 8,7. la capacità è di circa di 5500 metri

cubici.

all’esterno, è decorato con tre bei pannelli di azulejos

del settecento, che facevano parte della Chiesa di s.

lourenço di Carnide. tra due archi vicini alla Mãe de

Água si trova incastonata la cappella della

Madon-na di Monserrate che già esisteva sul posto ed al cui

interno esibisce pannelli di azulejos che ricordano

l’entrada delle águas livres nella città.

la stazione elevatrice di Barbadinhos fu

inaugura-ta il 3 ottobre 1880. essa permetteva il passaggio

dell’acqua proveniente dal fiume alviela nei depositi

di veronica e penha de frança che da lì poi

prosegui-va il suo percorso fino ai depositi di arco e Campo de

ourique, per la distribuzione nei punti alti della città.

l’eccellente stato di conservazione di tutti i

macchi-nari utilizzati nel complesso, così come il significato

storico e sociologico che il luogo rappresenta per la

città, hanno giustificato la creazione del Museu da

Água. l’architettura dell’edificio, caratteristica della

rivoluzione industriale, merita attenzione, in

parti-colare la facciata, l’alta ciminiera utilizzata per l’uscita

del vapore, gli elementi in ferro (tra essi le scalinate

in ferro fuso degli interni) e la decorazione di una

grande finestra sulla facciata posteriore della

stazio-ne elevatrice.

il deposito della patriarcal, un progetto dell’ingegnere

francese Mary, costruito tra il 1860 ed il 1864,

riceve-va inizialmente le acque dell’ aqueduto das Águas

livres e fu all’epoca la più importante vasca nel

sis-tema di distribuzione di acqua realizzata per la zona

bassa della città. si tratta di un’imponente cisterna in

pietra, situata nel sottosuolo della piazza (più

precisa-mente sotto il giardino) príncipe real. la sua pianta è

ottagonale e la cupola in pietra è sostenuta da archi

che poggiano su numerosi pilastri dall’altezza

supe-riore a nove metri.

gli interni, che hanno subito estesi lavori di recupero,

possono attualmente essere visitati dal pubblico e sono

palcoscenico frequente di spettacoli e convegni.

il Museu da Água de Manuel da Maia è costituito da quattro nuclei

distribuiti per la città: la Mãe de Água di amoreiras; il deposito della

patriarcal e la estação elevatória dos Barbadinhos, dove si trova la sede

del Museo.

rua do alviela, 12 1170-012 lisbona telefono: 21 810 02 15 ou 21 810 02 17 fax: 21 810 02 31 e-mail: museu@epal.pt

orario di funzionamento: dal lunedì al sabato dalle ore 10,00 alle 18,00. Chiuso domenica e festivi.

(18)

visite guidate

il Museo organizza un programma

perma-nente di visite guidate, destinate a singoli o

gruppi, dietro prenotazione per telefono o

fax.

visite “la regina si rinfresCa

– sulla pista del BaroCCo”

il percorso “a rainha refresca-se” ricrea lo

spirito barocco ed offre la visita a luoghi di

inedita bellezza lungo le sorgenti, da

Ca-neças alla valle di alcântara. viene rifatta lo

stesso percorso attraverso l’aqueduto das

Águas livres che la famiglia reale, la corte

ed il popolo facevano nei loro spostamenti

da Mafra a queluz. testimonianze del secolo

delle luci e dello spirito barocco, le gallerie

dell’acquedotto somigliano più alle ali di un

convento che a semplici condotte d’acqua.

le bocche d’aria, poste lungo le estese

gal-lerie, offrono uno spettacolo naturale di luci

e suoni.

sabato e domenica dalle ore 9,15 alle 13,00

(da marzo a dicembre).

prezzo: 52,50 € (con pranzo) e 38,05 € (senza

pranzo).

visite “perCorsi dell’aCqua”

Con la collaborazione della quinta da

rega-leira e del palácio de queluz, i visitatori sono

invitati a sperimentare l’elemento “acqua”

nelle sue tre dimensioni. tra i segreti e rituali

dei “pedreiros livres” (un tipo di massoneria),

gli insondabili misteri dell’ordine dei

templa-ri o la promessa antica di un quinto impero

che manca realizzare in portogallo, si rivela la

vera dimensione dell’acqua in quanto simbolo

esoterico della quinta da regaleira. queste

vi-site hanno luogo solo quando vi è un numero

sufficiente di partecipanti.

visite “dalla patriarCal allo

CHafariZ do vinHo”

il Museu da Água, in collaborazione con

l’enoteca “Chafariz do vinho”, ha ripreso un

percorso che conduce i visitatori per le gallerie

sotterranee della città, dalla patriarcal (príncipe

real) allo “Chafariz do vinho” (praça da alegria).

quest’ultima fontana è stata recuperata ed

adattata alle sue nuove funzioni di enoteca.

dal martedì al sabato a partire dalle 18,00.

perCurso a piedi

“dall’aCquedotto al palaZZo

Marquês da fronteira”

Con inizio dall’ aqueduto das Águas livres, sulla

Calçada da quintinha, il percorso a piedi fino al

palácio Marquês da frontiera, a são domingos

de Benfica, intende creare una simbiosi tra il

patrimonio ecologico e quello storico culturale.

fanno parte dell’itinerario visite alla chiesa di s.

domingos de Benfica ed al palácio dos

Marque-ses da frontiera.

(19)

vino di Colares

davvero

uniCo!

si trovano a pochi chilometri da lisbona. anche il mare

è vicino. esposti a venti marittimi molto forti, i vigneti di

Colares sono protetti da canneti che conferiscono un

aspetto molto particolare al paesaggio. il sole, il suolo, le

cure dell’uomo… il risultato è un vino davvero unico!

da molti secoli sia la letteratura che gli esperti

tes-sono elogi e riveriscono il vino di Colares, prodotto

nella regione dallo stesso nome, vicino sintra.

ab-bondano le menzioni storiche sulla presenza dei

vino di Colares sulle tavole aristocratiche d’europa e

sono noti gli elogiativi paragoni con altri vini famosi,

soprattutto i francesi.

la buona notizia è che questo vino, fino a poco

tem-po fa a rischio di estinzione, conosce ora una nuova

spinta produttiva, grazie all’applicazione attenta di

un progetto di recupero ispirato alle pratiche

tradi-zionali di coltivazione nella zona.

grazie a quest’opera di recupero promossa dalla

fundação oriente, la quale ha una vocazione ed una

vasta esperienza in progetti di restauro del

patrimo-nio, oggi è possibile prevedere un futuro positivo per

la vigna di Colares, riconosciuta dall’unesCo come

elemento eccezionale del paesaggio agricolo nella

regione di sintra.

attualmente è possibile assaggiare e comprare

ques-to vino nei migliori wine shops di lisbona. il vino di

Colares raggiunge la sua massima qualità solo dopo

diversi anni, sebbene la posa minima sia di 18 mesi.

di color rubino, unisce un vellutato ed un bouquet

eccezionali con l’invecchiamento.

vini BianCHi

ricchi di cloruri, di color paglierino, aciduli e

morbidi con aroma molto caratteristico.

legano bene con pesce e crostacei, come per

esem-pio branzino al forno, sarago alla griglia, il granchio ripieno, la

granceola e vari aperitivi.

temperatura consigliata: 12ºC

vini rossi

ricchi di cloruri, tanninici ed aspri quando giovani, diventano equilibrati e

vellu-tati con l’invecchiamento, sviluppando un gradevole bouquet.

legano bene con carni rosse non condite o dalla preparazione ricca come ad

esempio il filet mignon, carni di maiale alla griglia e carni ovine.

temperatura consigliata: 18ºC

18_ 19

(20)

ardita, urbana e moderna, la gioielleria portoghese in argento ed altri materiali

ha da tempo smesso di essere considerata “semigioiello” o bigiotteria.

essa è di fatto un’autentica espressione artistica che possiede oggi una

proiezione internazionale e ricorre ogni volta di più alle nuove tecnologie.

gioielleria in argento

una nuova

generaZione

di

artisti

(21)

20_ 21

i nuovi gioielli di lisbona sono semplici ed urbani.

sono oggetti reinventati dai creatori nazionali che,

ad esempio di quanto succede un po’ in tutto il

mondo, mettono in discussione la funzione degli

or-namenti e portano ironia e buonumore alle giornate

più grigie. esiste a lisbona una nuova generazione di

creatori che comincia a farsi notare ed a conquistare

visibilità anche all’estero.

due scuole della capitale sono state decisive in

questo processo di rinnovamento: l’ar.Co (Centro

de arte e Comunicação visual, http://www.arco.pt)

e la Contacto directo (http://www.contactodirecto.

org). entrambe sono state responsabili di gran parte

della formazione e trasmissione delle conoscenze

tecniche in questo che può essere considerato un

autentico “boom” generazionale.

i giovani creatori portoghesi di gioielli utilizzano

ampiamente l’informatica e le nuove tecnologie, sia

nel processo creativo che nella commercializzazione

delle loro opere. si tratta di una generazione che si

sente perfettamente a suo agio nell’ambiente

cos-mopolita in cui si è formata. È il caso, ad esempio, di

ana Cardim (http://www.anacardim.com), che divide

la sua attività professionale tra Barcellona e lisbona.

il suo già rinomato “swing Bracelet” può essere

attu-almente visto al Museum of Contemporary Crafts di

portland (stati uniti).

la gioielleria d’autore torna dunque a lisbona e,

come conviene, vi torna con il suo marchio

perso-nale e provocatore. riflesso di questa effervescenza

creativa è la recente apertura, nel cuore della città, ad

un passo dal Bairro alto, di un caffè-vetrina di

gioiel-leria d’autore. fabiana verceletto è l’ideatrice del Jóia

Cafè paralsso (in rua Marcos portugal 17, nelle

(22)

vici-nanze della praça das flores) frequentato da creativi,

designers di moda e da un pubblico molto vario. un

vero paradiso per gli intenditori.

un po’ in tutta la città vi sono poi gallerie d’arte che

meritano una visita, per i gioielli che espongono ma

non solo. una di esse è la galeria 9arte, in avenida

dom luís 22 (http://www.9arte.com) che espone

in-teressanti modelli di david lopes e teresa Malheiro

in un ambiente stimolante che miscela libri, quadri

e sculture. un altro luogo di larga tradizione nell’arte

della gioielleria è la galleria reverso (http://www.

reversodasbernardas.com), in rua da esperança, 59,

in cui si possono acquistare begli oggetti in argento

ossidato di paula Crespo e spille d’argento di pedro

Calapez, tanto per citare alcuni degli artisti più noti

a livello nazionale ed internazionale. vale inoltre fare

una visita alla pedra de toque, di Joana simões, per

apprezzare esemplari di gioielleria contemporanea

affiancati da accessori di moda, quadri ed elementi

d’arredo. si trova in prof. queiróz veloso Bloco g –

loja 3 nel quartiere di telheiras (http://joana-simoes.

blogspot.com). un altro indirizzo da tenere in

consi-derazione è: galeria Corrente d’arte (av. d. Carlos i,

109, http://www.correntedarte.blogspot.com), dove

si possono ammirare creazioni di decine di artisti.

vi sono poi creatori che non sono permanentemente

a lisbona, ma “esportano” le loro creazioni nella

capi-tale. È il caso di elza pereira (http://www.elzapereira.

com), che ha scelto velado dos frades (rua professor

arlindo varela 165) per creare i suoi gioielli in smalto e

Maria Catarina fernandes (Kali designs, http://www.

kalidesigns.net), che in rua afonso de albuquerque,

7, Caxias, lavora magnificamente l’argento.

Cristina Jorge (spille e merletti in argento, contas di

vetro) partecipa al progetto HeartJÓia, che

riunis-ce un gran numero di creatori e punta soprattutto

allo sviluppo di una cultura artistica nel settore della

gioielleria contemporanea e altre arti parallele.

orga-nizza workshops e corsi in tutto il paese

(http://he-artjoia.blogspot.com o http://artjoalharia.blogspot.

com). Cristina lavora regolarmente a Benedita (rua

de s. Jorge, 20)

sobrie, sofisticate e moderne sono le creazioni di

te-reza seabra (rua da rosa 158-160 a, nel Bairro alto).

la seabra (http://www.terezaseabra.com), docente

invitata di gioielleria all’art Centre Y, di new York e

fondatrice a lisbona del dipartimento di gioielleria

dell’ar.Co, è un’artista alla ricerca incessante della

perfezione. nella sua galleria il visitatore può

conos-cere alcune delle opere prodotte nel corso della sua

carriera nonché apprezzare creazioni di altri autori.

tereza seabra espone inoltre anche molti gioielli in

oro.

(23)

situato in un ex magazzino di tessuti in piena

Bai-xa pombalina - la parte della città che fu ricostruita

dal Marquese di pombal dopo il terremoto del 1755

- questo locale intende soddisfare i più esigenti

es-timatori del buon vino. il néctar Winebar possiede

infatti una carta dei vini molto curata, estesa ed

equi-librata. l’offerta spazia dalla produzione portoghese

a quella internazionale. tutti i vini della carta (più di

sessanta) possono essere venduti a bicchiere, serviti,

con rotatività settimanale, alle giuste temperature e

nei calici adatti. periodicamente, il néctar Winebar

promuove i cosiddetti “wine fligths”, assaggi di tre

vini diversi (appartenenti allo stesso anno, alla stessa

casta o alla stessa regione) ad un prezzo unico.

Come ristorante, possiede un menù accurato che

evidenzia una selezione di prelibatezze da gustare

lungo tutta la giornata.

le specialità della casa si ispirano alla cucina

por-néCtar WineBar

in

noMe

del

vino

in un ambiente di buon

gusto, osate scoprire il

vino portoghese di qualità.

l’esperienza può estendersi

o completarsi con un

pasto raffinato e variegato.

siamo al néctar Winebar, il

luogo giusto per giudicare

il patrimonio enológico e

gastronómico portoghese.

ed anche per trovare

affinità e sintonie tra ciò

che si produce nel paese ed

all’estero.

toghese e mediterranea: insalata di peperoni con

formaggio di nisa, lamelle di formaggio “da ilha” con

olive nere e basilico, maiale nero al coccio, scaloppe

e curry alla goese sono alcune delle delizie proposte.

il menù suggerisce inoltre rotte e percorsi intorno al

mondo (la tradizione portoghese, la cucina

medi-terranea, le specialità di india, Marocco o Brasile, ad

esempio), secondo la stagione.

ai meno ispirati viene giornalmente suggerito un

vino ed un pasto completo: un pranzo

vegetaria-no, uno tutto a base di insalate, un’altro incentrato

sugli assaggini... tutte le alternative provano che è

possibile gustare alimenti leggeri ed equilibrati. a

metà giornata il tè e le tisane, i toast e i dolci

pos-sono sorprendere il visitatore per la loro originalità.

ed alla fine della giornata, visto che gli ideatori del

locale vanno orgogliosi della loro apertura di spirito,

vengono serviti originali cocktails.

il néctar Winebar rappresenta un bell’elogio ai vini

ed alla gastronomia del portogallo. e di tutto il

mon-do. in modo informale, sono così celebrati, in un

ambiente rilassato ed accogliente, i veri piaceri della

tavola.

néctar Winebar rua dos douradores 33 1100-203 lisBona tel. 91 263 3368 aperto fino alle 24,00

22_ 23

(24)

l’ambiente ottecentesca della corte si avverte ancora nel palácio nacional

da ajuda, che fu l’ultima residenza della famiglia reale portoghese. si

tratta di un palazzo magnifico in ogni senso, situato in una delle più belle

zone di lisbona. Merita una visita attenta non solo per l’importanza ed il

fasto delle sue collezioni ma anche per la storia che il visitatore riesce a

ricostruire ad ogni passo.

palÁCio naCional da aJuda

(25)

24_ 25

il palácio nacional da ajuda fu costruito a seguito

del crollo del paço da ribeira (nel terreiro do paço)

avvenuto con il terremoto del 1755. Concepito per

alloggiare la famiglia reale, esso fu progettato in stile

neoclassico da Manuel Caetano de sousa e

succes-sivamente modificato da francisco fabri e José da

Costa e silva.

solo nel 1861, dopo l’acclamazione del re dom luís

ed il suo matrimonio con Maria pia di savoia, esso

divenne residenza ufficiale della Casa reale

porto-ghese. nonostante la magnificenza del piano iniziale

e le ingenti risorse finanziare investite, l’edificio non

fu sempre abitato fino a che dom luís vi si installò

definitivamente. Maria pia di savoia incaricò Joaquim

palÁCio naCional da aJuda

l’ultiMa residenZa reale

possidónio da silva di effettuare dei lavori di

rinnova-mento all’edificio, che acquistò così nuovi spazi ed

una maggiore funzionalità.

Con la proclamazione della repubblica, nel 1910, il

palácio da ajuda rimase chiuso fino al 1938. oggi,

oltre ad essere uno dei musei di lisbona più

ap-prezzati, è utilizzato per cerimonie ufficiali, tra cui

le visite di stato di presidenti e capi di governo in

portogallo. esso ospita altresì importanti esposizioni

d’arte. Ciononostante, appena un terzo del progetto

dell’edificio è stato costruito.

le collezioni reali di arti decorative conservate nel

palácio nacional da ajuda risalgono al periodo tra

il Xv ed il XX sec. il palazzo ricrea ambienti specifici,

come la camere del re dom luís, quella della regina

Maria pia, la sala verde, la sala di lettura della

biblio-teca, il giardino d’inverno.

la collezione di pittura è costituita da due nuclei:

uno di essi proviene dalle collezioni della Casa reale

e raccoglie opere rappresentative delle scuole

euro-pee dal Xvi al XiX sec.; l’altro è formato da acquisti

della famiglia reale, regali avuti da altre corti,

istitu-zioni varie e privati, oltre ad opere firmate da membri

della famiglia reale a partire dal 1862.

la collezione di scultura è costituita da circa

quattro-cento opere, prodotte in gran parte tra la prima metà

del XiX sec. e la seconda decade del XX sec. Meritano

un’attenzione particolare un busto della regina Maria

pia, firmato da santo varni, ed uno del re dom luís,

scolpito da anatole Célestin Calmels.

per quanto riguarda i vetri, i cristalli e le ceramiche,

la collezione possiede esemplari dal Xvi al XX sec. le

artisti reali

la collezione di disegno del palácio nacional da ajuda è costituita da

più di 400 opere realizzate, per la grande maggioranza, dai membri della

famiglia reale, tra essi il re dom luís i, la regina Maria pia, dom Carlos,

dom afonso e dona amália. sono particolarmente interessanti i disegni

dell’album di appunti della regina Maria pia, fatti durante i suoi viaggi

per il portogallo. vi sono inoltre opere di artisti come antónio Manuel da

fonseca e enrique Casanova, maestri della famiglia reale.

(26)

esposiZione

HerMitage

l’esposizione “arte e Cultura do império russo nas Colecções

do Hermitage – de pedro o grande a nicolau ii” (“arte e Cultura

dell’impero russo nelle Collezioni dell’Hermitage – da pedro il

grande a nicola ii”) può essere visitata nella galleria dom luís

i del palácio da ajuda fino al 17 febbraio 2008. si tratta della

prima di tre esposizioni con opere dell’Hermitage che saranno

organizzate in portogallo entro il 2010, anno in cui è prevista

l’apertura di un polo permanente del grande museo russo in

portogallo. la mostra riunisce quadri, costumi, mobili, gioielli,

opere religiose ed oggetti di arredamento.

(27)

26_ 27

opere in vetro provengono dai principali centri

euro-pei quali Boémia (Moser), italia (Murano, salviati,

fra-telli toso e M. q. testolini), francia (Baccarat, daum,

gallè, scuola di nancy), spagna (la granja e regione

della Catalogna), austria (J&l lobmeyr), inghilterra

(thomas Webb & sons), germania e portogallo. la

collezione di ceramiche comprende anche pezzi in

gres e porcellane. testimonianza del tempo e del

gusto della regina Maria pia di savoia, la sala di sax

esibisce una profusione di porcellane di manifattura

Meissen, dai mobili alle statuette, eco innegabile dei

porcellanisti del settecento.

la collezione degli ori è costituita soprattutto da

pe-zzi di oreficeria civile e di varia provenienza. in essa

predominano le officine nazionali ed europee, la cui

produzione si situa tra il Xiv sec e gli inizi del XX sec.

sono custoditi, per motivi di sicurezza e di

conserva-zione, i pezzi in oro di maggior valore e la gioielleria,

che vengono esposti solo in mostre temporanee e

presentati su pubblicazioni specializzate. appartiene

a questo gruppo lo straordinario servizio di piatti di

matrimonio della regina Maria pia.

la collezione di tessili, formata a partire dalla

raccol-ta della Casa reale, raccoglie opere dei secoli Xvii e

Xviii ed un diversificato insieme di oggetti artistici

le-gati al quotidiano della famiglia reale nella seconda

metà dell’ottocento. spiccano le collezioni di arazzi

francesi del settecento, oltre che quelli fiamminghi,

spagnoli e tessuti da porta cinesi del Xvii sec.,

ordi-nati dai portoghesi e confiscati dalla corona alla

fa-miglia távora. un importante insieme è costituito da

uniformi militari e capi di abbigliamento civili della

famiglia reale, tessili liturgici, drappeggi di lino che

decorano ancora oggi le sale del palazzo, come

ten-daggi, tappeti e rivestimenti da parete.

le ColleZioni reali

la mobilia è stata riunita dalla Casa reale durante la

seconda metà del XiX sec. nel suo insieme, la

colle-zione esemplifica l’eclettismo dell’epoca (multipli

stili europei miscelati con influssi orientali, esotici e

naturalisti). È notorio il gusto per i contrasti, alleato

all’esigenza del comfort e della funzionalità dei

mo-bili. vi sono opere firmate da rinomati artisti

porto-ghesi e stranieri.

la collezione del metallo, a sua volta, aggrega un

vasto ed eterogeneo insieme di pezzi di carattere

decorativo ma anche d’uso, che contempla oggetti

di stretto uso domestico e pezzi decorativi di grande

sofisticazione e qualità tecnica. sono pezzi realizzati

da leghe in bronzo, ottone, rame, ferro o acciaio, tra

gli altri, spesso alleati a materiali come smalti, pietre

dure o addirittura oro e argento. la collezione è

cos-tituita soprattutto da elemento ottocenteschi, tra cui

spiccano i bronzi decorativi francesi.

(28)

Palácio Nacional da Ajuda

Calçada da ajuda, 1349-021 lisbona

Orario: 10,00 – 17,00

(ultimo ingresso alle 16,30)

Visite guidate: in inglese il lunedì mattina, dietro

prenotazione. Chiuso il mercoledì.

Biglietti: 4 euro; giovani tra i 15 ed i 25 anni e

pen-sionati, 2 euro. Bambini fino ai 14 anni, gratuito. do-menica e festivi fino alle 14,00: gratuito.

E-mail pnajuda@ippar.pt Tel. (351) 213 637 095/ +351 213 620 264 Fax (351) 213 648 223 Accessi: autobus 14, 32, 42, 60, 73. tram 18 parcheggio

fotografare

la realtÀ

emblematica per la varietà di autori e specie riunite, la collezione

di fotografie permette di ricostruire un turbolento periodo della

storia moderna del portogallo. È costituita da circa dodicimila

opere di tre centinaia di fotografi, tra i quali nomi

internazional-mente noti come nadar, pionieri dell’arte fotografica nazionale

come a. Bobone, novaes, Camacho e C. relvas ed ancora vari

membri della famiglia reale.

(29)

28_ 29

una nuova

attraZione

alle porte

di lisBona

nell’atmosfera bucolica che ancora oggi racchiude molti dei simboli di ciò che

veniva identificato con il ruralismo in portogallo, si erge ora un moderno museo

dedicato al neorealismo. vila franca de Xira, a mezz’ora dalla capitale, è fiera

della sua nuova struttura culturale.

(30)

vila franca de Xira, città bagnata dal fiume tago

dis-tante poco meno di una ventina di chilometri da

lis-bona, conserva un ritmo di vita contrassegnato dalla

convivenza tra l’urbano ed il rurale. essa ha come

simbolo principale la figura del campino il “cowboy”

della pianura, dal costume caratteristico . il folklore e

le tradizioni della città e della sua regione hanno una

loro specifica identità, che contrasta con le zone

ge-ografiche confinanti. alla bellezza del tago si unisce

il verde splendore della sua pianura, in cui i tori e

ca-valli lusitani sono il motivo della fama internazionale

degli allevamenti e delle scuderie portoghesi.

vila franca ha ora un ulteriore motivo per dedicarle

una visita attenta: il Museu do neo-realismo,

recen-temente trasferito in una struttura più moderna. si

tratta del primo ed unico museo al mondo dedicato

al neorealismo, una corrente ideologica ed

esteti-ca che ha occupato un posto signifiesteti-cativo nell’arte

portoghese del XX sec, con speciale rilevanza nella

letteratura.

il museo certamente incrementerà l’interesse dei

turisti per la regione. la località offre inoltre, lungo

23 chilometri in riva al fiume, il parque urbano di

alhandra, la vala di Carregado, il Cais 14 di alhandra,

il Jardim Municipal di vila franca ed il parque urbano

di Cevadeiro.

nel centro della città vi sono diversi monumenti che

giustificano pienamente un visita a questo luogo che

dal Xii sec. ha svolto un ruolo di rilievo nella storia

il nuovo Museo

il nuovo museo è stato progettato dall’architetto

alcino soutinho, che lo definisce “una struttura

museologica singolare”. ospita la raccolta

lette-raria di scrittori come Manuel da fonseca, soeiro

pereira gomes, armindo rodrigues, Joaquim

na-morado e José ferreira Monte, tra gli altri, ed ha in

totale più di ventimila documenti. esso conserva

inoltre collezioni di riviste e giornali neorealisti,

migliaia di monografie, le biblioteche private di

alves redol e armindo rodrigues, oggetti d’arte

di Júlio pomar, lima de freitas, rogério ribeiro,

querubim lapa e Mário dionísio, tra molti altri.

rua José dias da silva, 2 - 2º 2600-169 vila franca de Xira tel. 263 285 600, int. 5870/ 5871/ 5872

orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,00 alle 17,30.

portoghese. le origini di vila franca sono infatti

lega-te ai crociati franchi che passarono per il portogallo e

parteciparono alle battaglie contro gli arabi: fino alla

fine del Xv sec. le acque che la bagnano accolsero

successive flotte che da lì partivano per combattere

gli arabi. la città fu coinvolta nella costruzione della

flotta che condusse Bartolomeo dias al Capo di

Buo-na speranza, fu dominio dei templari, e nel 1823 fu

palcoscenico del colpo di stato noto come

“vilafran-cada” in cui il re dom João vi ristabilì il suo potere

assoluto. nel 1836 la Companhia das lezírias do tejo

e do sado introdusse caratteristiche del capitalismo

agrario in tutta la zona, la cui identità fu

radicalmen-te modificata. il celebre ponradicalmen-te sul tago, simbolo del

luogo, è stato inaugurato nel 1951.

(31)

30_ 31

tradiZione

e ModernitÀ

vila franca de Xira è fiera della sua identità e della sua

cultura associate al campino ed all’agricoltura. le

tra-dizioni locali sono celebrate nelle famose “festas do

Colete encarnado”, tra le più affollate feste popolari

che si tengono in portogallo. esse infatti attraggono

migliaia di visitatori nel mese di luglio. tra gli altri

eventi di rilievo la Città e la provincia promuovono

il salone dell’artigianato (dal 5 al 14 ottobre) e la

Cam-pagna della gastronomia (in novembre). la città e la sua

provincia hanno molti motivi di interesse per i visitatori:

• la Praça Afonso Albuquerque (un insieme

mo-numentale di edifici tra cui spicca quello del

Co-mune, costruito nel 1893, una colonna del Xvi sec.,

la chiesa della Misericordia, con i suoi magnifici

azulejos del Xviii sec. e la chiesa madre costruita

nel 1677)

• il Mercado Municipal (edificio rivestito di

interes-santi azulejos ottocenteschi)

• Casa Galache (notevoli azulejos del Xviii sec. nel

cortile interno)

• Casa Museu Mário Coelho (oggetti personali,

trofei, medaglie e abiti legati alla ai 50 anni di

car-riera del grande maestro torero)

• Praça de Toiros Palha Blanco (costruita nel

1901)

• Santuário do Senhor da Boa Morte (il più

an-tico della regione, con una vista privilegiata sulla

città e sull’estuario del tago; interessanti l’arco

gotico della cappella e gli azulejos del Xviii sec.

così come le tracce di un cimitero medioevale)

• Riserva Naturale dell’Estuario del Tago

• Porti turistici di Vila Franca de Xira e Alhandra

• Museu Municipal (edifício fatto costruire dal

desembargador diogo Baracho nel 1755,

ospi-ta un’esposizione permanente dedicaospi-ta al tema

“vila franca de Xira – tempos do rio, ecos da

terra”)

(32)
(33)

questa è la zona occidentale della città, che riunisce un insieme di monumenti

e di spazi culturali di alta qualità. autobus: 714, 727, 729, 751. tram: 15.

tre-no: stazione di Belém, nella linea da Cais de sodré a Cascais. inizi dal palazzo

de Belém

(1)

, residenza del presidente della repubblica, mangi un pastel de

Belém nella famosa fabbrica e pasticceria all angolo

(2)

. salga per la calçada

do galvão fino al giardino del Museo agricola tropical

(3)

ed al ritorno vada

fino al Monastero del Jerónimos

(4)

ed al Museo di archeologia

(5)

. visiti pure

il planetario gulbenkian

(6)

ed il Museo della Marina.

(7)

. entri nello

spettaco-lare Centro Culturale di Belém

(8)

, opera di vittorio gregotti e Manuel salgado,

dove può pranzare, con vista sul tago e sul giardino de Belém

(9)

. percorra il

sottopassaggio pedonale e visiti il padrão dos descobrimentos

(10)

, salendo

con l’ascensore fino in cima, prestando attenzione alla grande rosa dei venti

disegnata per terra. Cammini in seguito lungo la riva del fiume, in direzione

ovest, fino al Museo dell’ arte popolare

(11)

. Ma prima passi per la doca do Bom

sucesso

(12)

e arriverà alla famosa torre de Belém

(13)

. dopo la visita, passi per

l’adiacente forte do Bom sucesso

(14)

e utilizzi il viadotto sull’av. Brasília per

arrivare all’av. torre de Bélem fino ad entrare nella rua de pedrouços, nella quale

può prendere la linea 15 del tram

(15)

fino alla praça afonso de albuquerque

(16)

e alla stazione fluviale di Belém

(17

). un poco più ad oriente visiti il Museo

dell’eletricità

(18)

e si riposi in una delle terrazze lungo la riva del fiume. autobus

per il centro: linee 714, 28, 751.

itinerari

32_ 33

(34)

estrela

praZeres

alCÂntara

doCas

(35)

incominci la passeggiata dal giardino di estrela

(1)

e dal suo coreto in ferro

(pal-chetto della musica): autobus 9 e 727 e tram 25, 28. di fronte al giardino si trova

la Basilica di estrela

(2)

, in stile tardo barocco e neoclassico, con quattro colonne e

rispettive statue, rappresentanti la fede, la generosità, l’adorazione e la gratitudine,

e due grandi statue di marmo realizzate da Machado de Castro. dalle ruas

domin-gos sequeira e saraiva de Carvalho raggiunga la praça são João Bosco ed il cimitero

dos prazeres

(3)

e dopo, dalla rua possidónio da silva, la tapada das necessidades

(4)

ed i suoi eccellenti giardini di Cactus. là si trova il palácio das necessidades

(5)

,

eretto nel Xviii secolo, che ospita il Ministero degli affari esteri e dal cui lungo fronte

(6)

si intravede il ponte 25 de abril, inaugurato nel 1966 e che è molto simile al

gol-den gate di s. francisco, ed inoltre il monumento al Cristo-rei, sulla sponda sud del

tago. nella fontana del 1747, osservi la croce di bronzo sopra una sfera di spine ed

un obelisco di marmo rosa. in seguito scenda per la calçada do sacramento fino al

popolare quartiere di alcântara

(7)

e alla praça de armada

(8)

, con diversi ristoranti

eccellenti e trattorie a prezzi accessibili. Continui lungo la calçada da pampulha fino

alla rua das Janelas verdes: da un lato il monumentale chafariz (fonte pubblica) nel

largo dr. José figueiredo

(9)

e dall’altro il Museu nacional de arte antiga

(10)

. al lato,

nel jardim de 9 de abril

(11)

, osservi il tago ed il suo porto. di fronte al giardino si

trova il palazzo della Cruz vermelha (Croce rossa) con scalinate di accesso nell’

ave-nida 24 de Julho. attraversando quest’ultima e la linea ferrata in direzione del fiume,

giri a destra nell’av. Brasília e passi dalla doca di alcântara

(12)

dove c’è la stazione

marittima

(13)

con grandi pannelli del modernista portoghese almada negreiros.

vada a piedi per la doca de santo amaro

(14)

, piena di terrazze rivolte verso il fiume,

e di bar e discoteche con una intensa “movida” diurna e notturna. ritorno al centro

con gli autobus 714, 732, 28.

itinerari

34_ 35

(36)

Bairro alto

Cais do

(37)

nella parte alta della funicolare da glória

(1)

si trovano il giardino ed il miradouro

de s. pedro de alcântara

(2)

e, salendo per la rua d. pedro v, in cui ci sono

innu-merevoli antiquari, si arriva al jardim do príncipe real

(3)

, sotto il quale si trova

il reservatório (serbatoio) di acqua da patriarcal del 1864, visitabile da lunedì a

sabato. più in là ci sono il Museo de História natural e da Ciência

(4)

ed il giardino

Botanico

(5)

. dalle ruas Miguel pais e Monte do Carmo giunga alla rua Cecílio de

sousa e, attraverso una scalinata

(6)

, ritorni al giardino del príncipe real, che dovrà

attraversare per scendere lungo la rua do século ed in questa girare a destra per la

rua da academia das Ciências, dove si trovano l’accademia ed il Museo geologico

(7)

. dalla rua de s. Marçal salga fino alla romantica praça das flores

(8)

, con i suoi

eccellenti ristoranti. scendendo dalla rua de s. Bento, incontrerà diversi

antiqua-ri e, a sinistra, l’espaço por timor

(9)

, creato per sostenere il diritto del popolo

Maubere all’autodeterminazione e alla sua coraggiosa resistenza all’occupazione

indonesiana. dall’altro lato si trova il palazzo di s. Bento, sede dell’ assembleia

da república (parlamento)

(10)

. prosegua per l’av. d. Carlos i e vedrà il fontanile

monumental da esperança

(11)

, dell’architetto Carlos Mardel, e dopo, salendo per

la rua do poço dos negros e per la calçada do Combro, incontrerà l’igreja de santa

Catarina

(12)

ed il magnifico miradouro

(13)

con lo stesso nome. scenda con il

tipico ascensore da Bica

(14)

che la condurrà alla rua e al largo de s. paulo

(15)

,

datato 1849, e allo chafariz da praça e all’igreja de s. paulo

(16)

. nella travessa do

Carvalho compare l’edificio delle antiche terme, os Banhos de s. paulo e più in là,

in direzione est, passando per la praça d. luis i

(17)

, il Mercado Municipal de 24 de

Julho

(18)

, costruito nel 1876. nel largo di Cais sodré

(19)

, si trova un’importante

interfaccia di trasporti, in cui ha inizio la linea ferroviaria per Cascais ed esistono

accessi alla metropolitana e ai trasporti fluviali. nella bella passeggiata lungo la

riva

(20)

, approfitti per degustare pesce fresco alla griglia e dopo salga lungo la

rua do alecrim, fino al largo luis de Camões

(21)

e all’igreja de s. roque

(22)

. si

addentri quindi nel Bairro alto

(23)

, una zona popolare e con una animata vita

notturna, dove potrà ascoltare fado genuino e passare una notte divertente e

senza problemi di sicurezza.

itinerari

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(38)

BaiXa

CHiado

Referências

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