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Capo di stato e di governo: Alberto Fernández

È

persistita l’impunità per la violenza di genere con molti femminicidi e attacchi contro persone Lgbti rimasti impuniti. L’accesso all’aborto è rimasto difficile in molte parti del paese, nonostante la sua recente depenalizzazione. Le indagini relative ai numerosi casi di sparizione forzata e di decessi in custodia di polizia non hanno fatto progressi. Le autorità non hanno adottato provvedimenti per migliorare l’integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo.

CONTESTO

Il paese ha continuato a vivere una profonda crisi economica e sociale. Nella prima metà del 2022, il 36,5 per cento della popolazione viveva nell’indigenza.

A settembre, la vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner è stata obbiettivo di un ten- tato omicidio.

Sempre a settembre, l’Esperta indipendente delle Nazioni Unite sugli effetti del debito estero ha visitato l’Argentina e parlato della necessità di assicurare che gli obblighi finanziari del de- bito estero argentino non compromettessero i diritti umani.

A novembre, il Relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie ha stabilito che l’Argentina non aveva efficacemente indagato né aveva agito per prevenire le uc- cisioni illegali. Ha concluso che “le vittime spesso fanno parte delle fasce più svantaggiate e vulnerabili della popolazione, mentre i responsabili godono di impunità”.

DIRITTI DELLE DONNE E DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E INTERSESSUATE

Violenza contro donne, ragazze e persone lesbiche, gay, bisessuali e intersessuate

Secondo i dati raccolti dalle Ong, durante il 2022 sono state registrate 233 uccisioni per motivi legati al genere, il 91 per cento delle quali commesse in ambienti familiari.

Nonostante l’opinione pubblica argentina sia attenta al tema della lotta contro la violenza di genere, i tassi dei procedimenti giudiziari aperti per reati di violenza sessuale sono rimasti bassi e soltanto nel 15,5 per cento dei casi denunciati era stata emessa una condanna, secondo i dati forniti dall’ufficio del procuratore generale.

A ottobre, dopo più di quattro anni di collaborazione tra magistratura argentina, brasiliana e nicaraguense, l’attore Juan Darthés ha reso una deposizione nel processo in Brasile in cui era accusato dello stupro di Thelma Fardin. La sentenza definitiva sul caso è stata rinviata al 2023.

Giornaliste donne e Lgbti hanno affrontato crescenti livelli di violenza e attacchi. Almeno due giornaliste impegnate nella difesa dei diritti umani delle donne hanno sporto denuncia in tribu- nale per molestie online e violenza. A fine anno le loro cause giudiziarie erano ancora in corso.

A fine anno rimaneva ancora sconosciuta la sorte o il luogo dove si trovava Tehuel de la Torre, un uomo transgender di 21 anni scomparso a marzo 2021. Il suo caso non è stato oggetto di alcuna indagine indipendente, efficace, imparziale e transfemminista.

Diritti sessuali e riproduttivi

Nonostante l’approvazione nel 2020 di una legge che aveva depenalizzato e reso legale l’a- borto fino alle prime 14 settimane di gravidanza, persistevano significativi ostacoli nell’accesso ai servizi abortivi. Le autorità non hanno avviato alcuna campagna d’informazione sui contenuti della legge.

La dottoressa Miranda Ruiz, di Tartagal, nella provincia di Salta, è stata alla fine assolta dopo essere stata perseguita penalmente per avere fornito assistenza a un aborto legale.

Ana, una donna di 30 anni che aveva avuto un aborto spontaneo, è stata finalmente rilasciata, dopo che era stata accusata di omicidio aggravato e aveva trascorso otto mesi in carcere nella provincia di Corrientes.

Secondo i dati più recenti disponibili pubblicati nel 2022, nel 2020 ogni giorno almeno tre ragazze minori di 15 anni avevano partorito. Sebbene tra il 2016 e il 2020 il numero delle gravidanze tra bambine e adolescenti di età compresa tra i 10 e i 19 anni fosse diminuito, sono state più di 50.000 quelle che hanno partorito in questa fascia d’età nel 2020.

Educazione sessuale complessiva

A fine anno rimaneva pendente un ricorso contro una risoluzione approvata a marzo dal mini- stero dell’Istruzione della provincia di Chaco, che permetteva che un seminario di formazione degli insegnanti divulgasse contenuti che non riconoscevano il diritto all’aborto e i diritti dei minori, e che consideravano la diversità sessuale una patologia.

USO ECCESSIVO DELLA FORZA

A fine anno, non era stata ancora emessa una sentenza contro i 13 poliziotti imputati nel caso di Valentino Blas Correas, un ragazzo di 17 anni della provincia di Córdoba, morto sotto i colpi sparati dalla polizia ad agosto 2021.

Il 5 giugno, Daiana Soledad Abregú è stata trovata morta in una cella della polizia nella città di Laprida, nella provincia di Buenos Aires. Sebbene le perizie condotte inizialmente avessero indicato che si era tolta la vita, una seconda autopsia ha escluso l’ipotesi del suicidio. I cinque poliziotti accusati di omicidio aggravato sono rimasti in libertà.

A fine anno era all’esame della camera bassa del parlamento un disegno di legge su un ap- proccio complessivo alla violenza istituzionale degli agenti di polizia dei servizi di sicurezza e penitenziario.

LIBERTÀ DI RIUNIONE

Il governo provinciale di Jujuy ha presentato una proposta di legge per emendare la costitu- zione provinciale e limitare la protesta sociale, vietando i blocchi stradali e l’“usurpazione di spazio pubblico”. La discussione della riforma è stata rinviata al 2023.

IMPUNITÀ

Sono continuati i processi davanti a corti civili ordinarie per i crimini contro l’umanità com- messi durante il regime militare del 1976-1983. Tra il 2006 e dicembre 2022, sono state emesse 286 sentenze, portando il totale delle condanne a 1.088 e quello delle assoluzioni a 166.

L’indagine sulla sparizione e morte nel 2020 di Facundo Astudillo Castro non aveva ancora compiuto progressi significativi. L’ultima volta era stato visto a un posto di blocco della polizia nella provincia di Buenos Aires.

A fine anno, l’indagine sulla sparizione e morte di Santiago Maldonado non aveva fatto alcun progresso. Il suo corpo era stato trovato nel 2017 in un fiume del territorio mapuche, nella provincia di Chubut, 78 giorni dopo un violento raid compiuto dalla gendarmeria nazio- nale argentina.

Continuava a destare preoccupazione la mancanza di politiche pubbliche istituzionali sulle effettive ricerche delle persone scomparse e di indagini relative alle presunte sparizioni forzate.

DIRITTI DELLE POPOLAZIONI NATIVE

Le popolazioni native hanno continuato a incontrare gravi difficoltà nell’accesso ai diritti col- lettivi sulla terra. L’Istituto nazionale per gli affari dei popoli nativi aveva completato a fine anno solo il 43 per cento della perizia sui territori nativi, prevista dalla legge d’emergenza 26.160.

Gli sgomberi delle persone native dai loro territori sono proseguiti, nonostante fossero specifi- catamente vietati dalla stessa legge.

Le autorità della provincia di Formosa hanno negato l’esistenza precoloniale del popolo ni- vaclé, rifiutandosi pertanto di rilasciare i certificati di nascita e le carte d’identità ai membri della comunità, specialmente agli anziani. Secondo le organizzazioni della società civile, quelli rimasti senza documenti d’identità erano quasi il 30 per cento, una situazione che violava il loro diritto all’identità e li poneva a rischio di apolidia.

DIRITTI DI RIFUGIATI E MIGRANTI

A maggio, le autorità nazionali hanno creato un programma basato su sponsor di comunità per persone in fuga da disordini sociali e disastri naturali in America Centrale, nei Caraibi e in Messico. Tuttavia, le persone che necessitavano di protezione internazionale per altre ragioni e quelle provenienti da altri paesi non erano incluse nel programma.

Le autorità hanno sospeso il reinsediamento di nuove persone bisognose di protezione in- ternazionale attraverso il programma basato su sponsor di comunità per i siriani (il cosiddetto

“Programma Siria”). Le autorità governative non sono riuscite a far passare i decreti attuativi per l’implementazione della legge sui rifugiati, così da permettere ai richiedenti asilo e ai rifu- giati un più ampio accesso ad alcuni diritti fondamentali, come quello all’istruzione, al lavoro e all’assistenza sanitaria.

FALLIMENTO NELL’AFFRONTARE LA CRISI CLIMATICA E IL DEGRADO AMBIENTALE Il congresso non era ancora riuscito a promulgare la legge sulla conservazione delle zone umi- de, in attesa di approvazione da almeno un decennio, nonostante le intense ondate di caldo, i periodi di siccità e gli incendi che hanno colpito estese aree del paese e che costituivano una minaccia sia per il territorio sia per i mezzi di sussistenza.