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rassegna stampa nazionale 26 luglio 2017 - ANBI

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Il provvedimento è stato votato in consiglio su proposta dell'assessore regionale all'agricoltura Pier Luigi Caria. Tra le nuove opere di irrigazione in Sardegna anche un miscelatore per il riciclo delle acque reflue trattate Fonte foto: © Igor Kolos - Fotolia Il Patto per la Sardegna porta 30 milioni di euro a 21 interventi nel settore dell'irrigazione agricola da utilizzare entro i prossimi 24 mesi. È il programma d'azione lanciato dal Governo della Regione Autonoma della Sardegna su proposta dell'Assessore Regionale all'Agricoltura, Pier Luigi Caria, che mira a rendere più efficiente l'uso dell'acqua nei paesaggi dell'isola.

Con i suoi 12.345 chilometri di rete irrigua che attraversano i diversi territori dell'isola, l'agricoltura sarda opera sotto irrigazione su un'area attrezzata di 175.385 ettari, e sono molte le integrazioni e. Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per fornire servizi e messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate durante la visita. Le risorse che saranno destinate ai diversi consorzi di raccolta differenziata della regione provengono dal Fondo di Sviluppo e Coesione e sono frutto della riprogrammazione prevista nel Patto per la Sardegna.

34. Si tratta di investimenti importanti, attesi da molti anni e che dovranno essere realizzati entro i prossimi 24 mesi al massimo su progetti già avviabili. Lasciar andare queste risorse in un momento così difficile per la nostra agricoltura, colpita da una delle peggiori condizioni di siccità degli ultimi decenni, ha un valore ancora più forte e dimostra che il comune e l'assessore hanno a cuore il futuro del settore, afferma Caria . presentazione della delibera recentemente approvata dalla giunta.34;Le proposte di investimento del nostro programma - ha proseguito l'assessore - sono state definite dopo alcuni incontri con i rappresentanti dei consorzi di bonifica e tenuto conto delle consultazioni con l'Autorità di Bacino.

Gli interventi consentiranno di mantenere le reti irrigue, riducendo le perdite e gli sprechi della rete idrica, e di realizzare condotte di nuovo adduzione e di miscelazione con le acque reflue trattate". 34;Con un sistema più efficiente - ha concluso l'esponente del direttore di Pigliaru - i costi per le aziende scenderanno, permettendo agli agricoltori di pagare tutti e meno".

Le azioni finanziate

Le risorse ai Consorzi di bonifica

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Una decisione ragionevole - commenta Massimo Gargano, direttore di Coldiretti e direttore dell'Associazione nazionale dei consorzi di bonifica -: una riduzione lineare dei prelievi sarebbe difficile da accettare, in questo caso si è prestata attenzione ai problemi dell'Emilia. Certo: questo è un altro sacrificio per il sistema agricolo, ma bisogna agire nell'interesse del fiume. In generale si parla di oltre 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno che rimangono nel Po per mantenere la portata del fiume, che è una riserva strategica, e per tenere a bada il mare.

La soglia di sicurezza è fissata sopra i 450 metri cubi al secondo a Pontelagoscuro, dove si monitora lo stato di salute del fiume: ad oggi la stima della portata media giornaliera in quel punto è di 513 metri cubi al secondo. Il cuneo di sale, che era già penetrato nel fiume per 10 chilometri dalla linea del mare, guadagnerebbe altri 5 pollici. Gli effetti della riduzione del prelievo dovranno essere misurati sul campo verificando i prelievi abusivi, ma alla fine è prevalso il principio di solidarietà tra le Regioni", conclude Picarelli.

Rigida la posizione dell'Emilia, particolarmente esposta alla crisi idrica, che ha colto una deviazione di diversi giorni. Noi faremo la nostra parte ma non possiamo scendere sotto i 450 metri cubi al secondo - avverte l'assessore all'ambiente Paola Gazzolo -: non sprechiamo una goccia d'acqua, siamo una regione virtuosa". Concorda Alberto Valmaggia, assessore al Piemonte: " Una riduzione del 5 per cento, visti gli investimenti fatti negli ultimi anni per limitare lo spargimento nei canali e favorire l'irrigazione a pioggia, dovrebbe essere tollerabile”.

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Piano di sviluppo rurale, coinvolte 35 realtà

PORDENONE   +16°C sereno

Musile di Piave via dell'Artigianato 14. Firmata in seduta presso il municipio di Pordenone la domanda di finanziamento del Piano locale di sviluppo rurale. L'incontro ha coinvolto 35 realtà territoriali, tra cui 14 Comuni del pordenonese, le associazioni di categoria, l'Azienda Sanitaria, il Polo Tecnologico, la Camera di Commercio e la società speciale Concentro, l'Università degli Studi di Udine. Si tratta di una strategia di cooperazione il cui tema è la "valorizzazione dell'ambiente, del territorio, delle produzioni, della multifunzionalità delle imprese e dell'agricoltura sociale per l'area rurale dei Magredi, dei Risvegli e della pianura pordenonese" ed è strutturata come ' un innovativo partenariato pubblico-privato guidato dal Comune di San Quirino e con il supporto tecnico e scientifico dello studio Trevisan.

L'obiettivo è consentire la valorizzazione tematica di un territorio di oltre 180.000 abitanti con un finanziamento fino a 3 milioni di euro del Piano di Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia. L'assessore di Pordenone Guglielmina Cucci, che ha introdotto i lavori, ha sottolineato l'importanza della fase di coinvolgimento degli attori locali. Avere un numero così elevato di partecipanti alla strategia di sviluppo territoriale è motivo di orgoglio e soddisfazione - ha affermato -.

Tanto più vista la trasversalità e l'importanza dei soggetti coinvolti, attraverso un processo virtuoso di inclusione spontanea e non tramandata dall'alto". Il sindaco di San Quirino, Gianni Giugovaz, ha aggiunto che "lo sviluppo del territorio non può che avvenire con una forte sinergia di soggetti uniti e determinati a raggiungere un obiettivo chiaro, che è quello di creare un futuro per il territorio stesso.

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Hanno partecipato anche i dirigenti regionali e provinciali della Coldiretti, il presidente del Consorzio di Bonifica Pratica di Mare Massimo Gargano, il presidente della Commissione