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2. L’Analisi dell’Alleanza

Target 14.4 - Entro il 2030 azzerare il sovrasfruttamento degli stock ittici

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte obiettivo: Strategia europea sulla biodiversità | Fonte: Istat | Unità di misura: %

Breve periodo Lungo

periodo Italia

2030

2007 2008 2009 2018

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

2019

0

L’indicatore mostra un deterioramento dal 2007 al 2011, raggiungendo la preoccupante quota del 95,6% nel 2011 per gli stock ittici in sovrasfruttamento. Nel corso degli anni successivi l’indice mostra un andamento complessivamente stabile (91,4% nel 2019) determinando una valutazione negativa sia di breve sia di lungo periodo. Dall’analisi risulta evidente che l’Italia non riuscirà a raggiungere il tar- get europeo, che prevede di porre fine alla pesca eccessiva entro il 2030. La condizione di vulnerabilità mostrata sottolinea la necessità di politiche appropriate per una decisa inversione di tendenza, anche considerando che secondo il Sustainable development solution network l’Italia è tra i peggiori dieci Paesi al mondo per quanto riguarda la pesca da stock ittici collassati o sovra sfruttati.

Obiettivo quantitativo prioritario associato

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile

Target 14.5 - Entro il 2030 raggiungere la quota del 30% delle aree marine protette

2010 2012

Fonte obiettivo: Strategia europea sulla biodiversità | Fonte: Ispra | Unità di misura: %

Breve periodo Lungo

periodo Italia

2030 2019

:

0 5 10 15 20 25 30 35

1,61 1,64 1,67

30,00

Dal 2010 al 2019 le aree marine protette in Italia sono sostanzialmente invariate, essendo incremen- tate di soli 0,06 punti percentuali. Ovviamente tale andamento risulta ampiamente insufficiente al raggiungimento del target europeo che pone come obiettivo la protezione del 30% delle aree del Paese. La situazione dell’Italia risulta ancora più grave se si considera che cinque Regioni (Basilicata, Emilia-Romagna, Marche, Molise, Veneto) al 2019 non si erano ancora dotate di aree protette.

Obiettivo quantitativo prioritario associato

Analisi PNRR

Misura (riforma o investimento) e amministrazione titolare

Importo (in mln di euro

Calendario (in trimestri e anno) e descrizione del traguardo e/o obiettivo

Valutazione sul contributo del PNRR al raggiungimento degli SDGs

Stato di attuazione al 31.12 2022

M2C4 -

Investimento 3.5:

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini (MASE)

400 T2 2025 Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini:

completare almeno 22 inter- venti su larga scala per il ripri- stino e la tutela dei fondali e degli habitat marini e dei si- stemi di osservazione delle coste

È stato sottoscritto l’Accordo ai sensi dell’articolo 15 della legge n. 241 del 1990 tra Ministero della transizione eco- logica e ISPRA, propedeutico all’avvio dei bandi di gara. Gli interventi di risa- namento saranno preceduti da una map- patura degli Habitat biogenici. È stato ultimato il cronoprogramma con il det- taglio dei 37 progetti che ISPRA realiz- zerà (22 di questi concorreranno al raggiungimento dell’obiettivo in sca- denza al 30 giugno 2025.

Il grafico del Target 14.5 è presente qui perché non ci sono politiche da analizzare per quel Target.

EMBARGO

2. L’Analisi dell’Alleanza

Valutazione

Temi o politiche Obiettivi

quantitativi riferiti all’Agenda 2030

Valutazione sullo stato di attuazione delle politiche ulteriori al PNRR per raggiungere gli obiettivi

Proposte ASviS

Attuazione della Strategia marina (tutte le misure del Target)

Obiettivi prioritari Entro il 2030 azzerare il sovrasfruttamento degli stock ittici Entro il 2030 raggiungere la quota di almeno il 30% delle aree marine protette

Le scadenze della Strategia marina UE del 2008, recepita con Decreto Legislativo n.

190 del 2010, non sono state rispettate.

Non ci sono novità importanti nell’ultimo anno, atte a colmare i ritardi.

Come nuovi strumenti strategici si riporta comunque la novità dell’adozione del Piano per la Transizione Ecologica (PTE) e della proposta di strategia nazionale per la bio- diversità (SNB), che riprendono gli obiettivi della Strategia Europea per la biodiversità al 2030, con l’obiettivo di portare al 30%

l’estensione delle aree marine protette, di cui il 10% con forme rigorose di protezione entro il 2030. Il PTE richiama l’investimento 3.5 del PNRR, finalizzato ad avere il 90% dei sistemi marini e costieri mappati e monito- rati, e il 20% restaurati entro il 2026.

La Legge 17 maggio 2022 n. 60 “Disposi- zioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (legge “Salva- Mare”) promuove finalmente nuove regole per il recupero dei rifiuti in mare.

1. Accelerare l’attuazione della Strategia marina per recuperarne i ritardi assu- mendo le indicazioni della relazione an- nuale sul Capitale naturale.

2. Anticipare le stesse indicazioni previste dalla proposta di legge europea per il ri- pristino della natura, con la predisposi- zione del piano nazionale per il ripristino della natura, mettendo a sistema la Stra- tegia marina considerando anche le dina- miche indotte dai cambiamenti climatici.

La prevenzione dell’inquinamento del mare richiede la visione olistica delle po- litiche, in particolare la promozione dell’agricoltura sostenibile e la qualità delle acque interne.

3. Attuare la pianificazione dello spazio ma- rittimo prevista dalla Direttiva UE del 2014 su cui l’Italia è inadempiente, garan- tendo che l’espansione delle multifunzio- nalità dell’economia blu (inclusiva anche della prevista produzione offshore di energie rinnovabili) riconosca economica- mente il valore dei servizi ecosistemici.

Si ribadiscono le valutazioni già espresse nei precedenti rapporti ASviS. L’attuazione della Strategia marina richiede misure d’azione efficaci che considerino le pressioni antropiche di diversa natura e le diverse po- litiche incidenti sulla qualità delle acque marine valutandone i costi diretti, indiretti incluso i costi del- l’inazione. È necessario a tal fine affrontare il tema con un approccio sistemico e integrato come indicato dalla mission starfish del programma di ricerca del Green Deal europeo, in coerenza con il quadro del de- cennio Onu sulla scienza degli oceani, con valutazioni d’impatto ex ante ed ex post di tutte le politiche. In particolare, si rilancia ancora quanto riportato nel IV Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia del 2021 e ribadito nel più recente rapporto 2022: è necessario un’importante opera di ripristino degli ecosistemi marini, prevedendo il restauro del 30% delle praterie di fanerogame lungo le coste italiane entro il 2030, il restauro del 50% delle colonie di coralli bianchi danneggiati dalla pesca a strascico entro il 2030, il raddoppio della superficie di foreste algali lungo le coste italiane entro il 2030, la moratoria della pesca del corallo rosso per 5 anni associata all’avvio di coral farms per rendere sostenibile la raccolta di corallo rosso e la valutazione della perdita dei benefici associati alla regressione degli ecosistemi costieri, ad esem- pio, sul turismo e sulle attività di pesca, a cui il PNRR non risponde. Inoltre, si riscontra l’assenza di azioni che possano accompagnare il raggiungimento degli obiettivi definiti dalla Strategia europea per la biodi- versità, quali la protezione di almeno il 30% delle aree marino costiere a tutela forte e l’azzeramento del sovrasfruttamento degli stock ittici entro il 2030.

EMBARGO

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile

Target 15.3 - Entro il 2030 azzerare l’aumento del consumo di suolo annuo

2013 2014 2015 2016 2017

Fonte obiettivo: Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’uso delle risorse | Fonte: Ispra | Unità di misura: incremento annuo di ettari consumati per 100 mila abitanti

Breve periodo Lungo

periodo

2030 2018 2019

:

2020

0 2 4 6 8 10 12

2021

0 Italia

Il consumo di suolo annuo registra un andamento complessivamente stabile nei primi tre anni analiz- zati. Dal 2017 in poi si assiste a un incremento degli ettari consumati per 100mila abitanti, che passano da 8,9 nel 2016 a 10,5 nel 2019. La crisi pandemica ha comportato una riduzione del suolo consumato nel 2020: tuttavia, tale miglioramento si è dimostrato essere congiunturale. Nel 2021, infatti, l’indi- catore è tornato a peggiorare, superando i livelli già critici del 2019 e attestandosi a 10,7 ettari: il valore peggiore di tutta la serie storica considerata.

Obiettivo quantitativo prioritario associato

Il grafico del Target 15.3 è presente qui perché non ci sono politiche da analizzare per quel Target.